Live report: Max Gazzè

Campomarino (CB), 20 agosto 2015


La sera del 20/08/2015 a Campomarino (CB) si è tenuto il concerto di Max Gazzè, all'interno del campo sportivo: un evento davvero entusiasmante e ben realizzato, dal costo del biglietto decisamente popolare.
Dopo essermi sorbito più di un'ora di auto raggiungo il campo sportivo ed entro: subito salta all'occhio il palco, di dimensioni generose, con un ottimo impianto audio, casse sospese, molti sub-woofer a terra, ottime le luci e le due americane, davanti e dietro, piene di luci a led e teste mobili, davvero una scena di alto livello.
Dopo le finte esibizioni, al limite del ridicolo, di alcuni cantanti e gruppi locali, ovviamente in totale playback, ecco che entra Gazzè con la sua band, con Giorgio Baldi alla chitarra elettrica: per la prima volta mi è capitato di vedere un chitarrista solista messo in sordina, non protagonista, faceva il suo senza i soliti egocentrismi; splendido quando ha usato l'asta del microfono come fosse uno slide per conferire al suo sound quel non so che di blues.
Alle tastiere ed ai sintetizzatori Clemente Ferrari, Max "Dedo" De Domenico agli strumenti a fiato ed alla chitarra acustica e Cristiano Micalizzi alla batteria.

Appena saliti sul palco hanno iniziato a suonare senza fermarsi mai, un ritmo incessante e vorticoso che riusciva a trascinare tutto il pubblico (in realtà non molto numeroso purtroppo) come un'onda che andava e veniva. Gazzè non si è risparmiato, ha intrattenuto il pubblico da far suo, non è né un giullare né un "mestierante" che cade sempre nei soliti clich&egave, anzi, è molto spontaneo, oserei dire composto e suona, accidenti se suona, quel suo basso, un fender rosso in maniera sublime: ieri sembrava di essere ad una clinic, ha usato lo slap, plettro, dita, in modo naturalissimo, perfetto, con un groove strepitoso mentre nel contempo cantava.
I volumi erano molto alti, per la prima volta nella mia vita sentivo il basso come dico io: alto, potente, imperante, cosè come la cassa della batteria di Micalizzi, amplificata a livelli epici e dotata di una botta da far cadere giù i palazzi limitrofi. La scaletta, se cosè possiamo chiamarla, ha visto susseguirsi senza sosta tutti i brani più famosi dell'artista in questione che io conosco particolarmente bene: finita una canzone ne partiva un'altra e via ancora tenendo l'asticella dell'emozione e dell'adrenalina sempre alzata e con arrangiamenti che, ahimé, nei dischi non si trovano. A pensarci bene, sarebbe il caso che incidesse un suo live perchè vi assicuro che la qualit&agrve dei suoni, degli arrangiamenti, delle improvvisazioni è davvero notevole.


Max Gazzè live



Da buon "battipentole" quale sono ho apprezzato molto il batterista, Micalizzi, sopratutto quando veniva, per così dire, "sfidato" da Gazzè in un botta e risposta, basso-batteria, degno di una scena western alle ore 12 davanti al saloon di uno dei tanti film di Sergio Leone. Sono addirittura arrivati a suonare un estratto di "Seven Nation Army" dei White Stripes per poi sfociare in un reggae alla "Police".
Quando i musicisti, come succede sempre, hanno fatto finta di aver concluso il concerto per sentire il pubblico acclamarli col solito coro "Fuori, Fuori" è entrato un personaggio simpaticissimo, una sorta di "Mangoni" degli "Elio e le storie tese", denominato da Gazzè "Carlo Stracci", che con buffe maschere ed un fare sornione e divertente saltava e ballava sul palco fra lo stupore dei presenti. I momenti di maggior enfasi, ovviamente, si sono riscontrati durante l'esecuzione dei brani più celebri, da "Vento d'Estate", a "La Favola di Adamo ed Eva", per finire con "L'Amore Non Esiste", singolo estratto dalla collaborazione, come saprete, di Gazzè con Daniele Silvestri e Nicolò Fabi, e "Una Musica Può Fare".
Cosa dire ancora, service audio e luci ottimi, bellissimi i fari a led che rendevano tutto molto "rock" e bella l'atmosfera, un concerto con un pubblico variegato ed attento, composto da ragazzi giovani, famiglie con bambini, molti musicisti come noi altri, cosa che ho intuito dai commenti, tutti molto soddisfatti.
Ora passiamo al batterista in modo più approfondito, come piace a me. Come detto trattasi di Cristiano Micalizzi, batterista che definirei molto particolare, ha un'impugnatura che, a vederlo, non gli si darebbe un euro bucato, molto molto strana ma efficacissima, set montato come non si dovrebbe, seggiolino bassissimo e tom molto inclinati, il rullo era posizionato ben al dè sotto del bacino e molto inclinato verso di lui, insomma all'inizio mi ha spiazzato salvo poi farmi esplodere di groove: è molto molto tecnico, ottimi il tocco e la pacca, ottime le dinamiche, profondo conoscitore del suo strumento, dal rullante ha ricavato almeno 5 suoni differenti, e quando dico differenti, intendo dire che sembrava usasse 5 rulli e non uno solo!!
Suona una "Noble&Cooley", batteria americana in acero, color legno chiaro, un rullo sempre della stessa marca esteticamente da infarto, rosso perlato, qualcosa che, illuminato dalle luci a led e dalle teste mobili, sembra un gioiello. Le misure del suo set sono cassa 22", tom 10", 12", timpanone molto inclinato da 16". Il suono, ovviamente amplificato, sistemato ecc risultava molto profondo, caldo ma con una punta non indifferente. I suoi piatti erano degli Amedia e devo dire che il crash più grande, quello da 18" che tiene a sinistra mi ha deluso, mancava di suono, era abbastanza sordo a mio parere, mentre l'altro era davvero molto bello.
Tempo fa sul forum si parlava del dare o non dare il famoso "4" con le bacchette prima del brano, ecco lui lo fa e non si pone alcun problema! Con questo concludo, vi consiglio, se ne avete la possibilità di andare ad un concerto di Max Gazzè perché, per noi batteristi, è davvero una goduria, ci si sente quasi protagonisti, come se il concerto fosse creato appositamente per noi.
Alla prossima!


Live report di nikman