Live report: Virgil Donati - In This Life European Tour

Saloon Public House, Roccaforzata, 23 ottobre 2014


Il progressive non è genere per tutti, si sa. Il concetto di strofa-ritornello-strofa perde di significato, la voce è spesso assente o comunque secondaria alla musica, la durata dei brani supera di gran lunga i radiofonici tre minuti e mezzo e soprattutto diventa impossibile anche solo muovere la testa a tempo di musica. Sono tipiche le discussioni fra i cultori del genere, incantati dai continui cambi di tempo e dagli arrangiamenti complessi, e i musicisti più "quadrati" che a volte etichettano questo genere come una mera esibizione tecnica.
Certamente una tecnica elevatissima può intimidire, ma quando è unita all'esperienza, alla musicalità, alla cura delle dinamiche e al perfetto controllo del sound dello strumento, non si può che raggiungere livelli stellari. E definire in questo modo la preparazione dei musicisti che si sono esibiti ieri sera al Saloon Public House di Roccaforzata (Ta), potrebbe anche essere riduttivo.

Alla batteria Virgil Donati, storico rappresentante del progressive applicato al metal e alla fusion, conosciuto da alcuni per aver preso parte al progetto Planet X con Derek Sherinian, protagonista di una folgorante esibizione al Modern Drummer nel 1997, autore di vari metodi didattici, richiestissimo turnista e solo artist.


virgil donati in concerto a roccaforzata


Con lo stupore dei presenti, la batteria montata sul palco dietro l'imponente rack non è una Pearl ma una DW: da poche settimane, infatti, l'artista ha interrotto il suo lungo rapporto di endorsement con Pearl per passare a Drum Workshop, come annunciato sul suo sito personale.
Per quanto riguarda i piatti, Virgil rimane un fedele endorser Sabian.

Ad accompagnare Virgil sul palco tre musicisti tecnicamente eccelsi: Andre Nieri (San Paolo) alla chitarra, Isamu McGregor (Los Angeles) alle tastiere e Anthony Crawford (Memphis, Tennessee) al basso.

La band ha eseguito dal vivo gran parte dei brani contenuti in In This Life, ultimo album solista di Donati, registrato con la collaborazione di numerosissimi artisti.
I brani, interamente strumentali eccetto qualche intervento di vocoder, sono un concentrato di tecnica, non solo batteristica: numerosi sono infatti i soli di basso, chitarra e synth, profondamente intrecciati con la batteria di Virgil, a creare un tessuto ritmico e melodico complesso, articolato, in pieno stile progressive.


virgil donati in concerto a roccaforzata


Numerosi sono gli aspetti degni di nota della tecnica di Donati, e ad osservare attentamente il batterista italo australiano si potrebbero trovare decine di spunti utili per lo studio dello strumento.
Per prima cosa Virgil utilizza la traditional grip, per sfruttare a pieno il rimbalzo di pelli e piatti (come già visto recentemente alla clinic di Dave Weckl ad Acustica Bari). Solo grazie ad un uso proficuo del rimbalzo è possibile infatti eseguire i colpi doppi, tripli e quadrupli che Donati distribuisce in continuazione sul set.
Virgil suona spesso aperto, con la mano destra che porta un ostinato sul ride o sul charleston chiuso che ha montato sulla destra, mentre la sinistra si trova sul rullante o sui tom montati alla sinistra del set, rendendo quindi impossibile effettuare un tipico rullo a colpi singoli con le due mani.
Virgil porta continuamente il tempo con il piede sinistro sul charleston: con brani dove il tempo cambia molto frequentemente, con numerosi stop eseguiti perfettamente all'unisono fra i vari strumenti, il suono regolare del charleston funge da metronomo per tutta la band.


virgil donati in concerto a roccaforzata


I brani sono un continuo alternarsi fra tempi in battere e levare: lo spostamento dell'accento sul tempo debole è tipico del progressive, e Virgil ne fa abbondante uso, ricorrendo spesso alla campana del ride o al china, in parti limitate di una misura o per fraseggi più lunghi.
Durante i brani ovviamente non cambia solo l'accento, ma spesso anche il tempo: a rimarcare i cambi di tempo non ci pensa solo la batteria ma tutta la band, con fraseggi e stacchi eseguiti all'unisono. Ancora di più risulta evidente la necessità di portare il tempo con il piede sinistro sull'hi hat.
Abbiamo recentemente parlato di un altro batterista amante dei cambi di tempo e dei pattern tipicamente progressive: se non l'avete fatto, vi invitiamo a leggere il report sulla clinic di Mike Mangini ad Acustica Napoli.

Virgil come detto suona spesso aperto, sull'hi hat di destra, o viceversa suona con la mano sinistra l'hi hat principale e con la mano destra e i piedi suona delle raffiche di colpi fra tom e cassa. Anche lui, come Mike Mangini, utilizza spesso il set in modo simmetrico, ottimizzando i movimenti e le distanze da percorrere con le bacchette in funzione della velocità dei brani.


virgil donati in concerto a roccaforzata


Non può passare inosservata la tecnica di cassa di Donati: nelle parti veloci e nei tappeti di doppio pedale Virgil utilizza il rullo a colpi doppi, tecnica che lo contraddistingue da molti altri batteristi che utilizzano, anche per parti molto veloci, il rullo a colpi singoli.
Vedere Donati eseguire con questa tecnica, con una scioltezza disarmante, non solo dei tappeti di doppio pedale a velocità notevole, ma dei pattern articolati e sincopati, con pause e accenti in levare, lascia davvero sbalorditi.
Stessa tecnica viene utilizzata da Virgil per gli incastri fra cassa e tom, tipici del genere.


virgil donati in concerto a roccaforzata


Novanta minuti di live scorrono in fretta: Virgil in più occasioni si rivolge ai presenti, in un piacevole Italiano, per annunciare il nome dei pezzi o per presentare la sua band.
Il pubblico, assiepato sui tavoli del locale, con i camerieri costretti a manovre ardite, chiede a gran voce il bis. La band concede un ultimo brano prima di congedarsi e passare a firmare autografi e farsi fotografare dai fan.

Si ringraziano Alessandro Napolitano e Jonio Jazz per il supporto.


Roberto Ficarella - labatteria.it


virgil donati in concerto a roccaforzata