Live report: Philm feat. Dave Lombardo

Freakout, Bologna, 13 settembre 2015


Molti progetti alternativi creati da artisti già famosi utilizzano spesso la fama del passato per pubblicizzare il presente e il futuro. Difatti nelle locandine dei Philm ben in vista si trova il famoso Featuring Dave Lombardo. A mio parere arma a doppio taglio che potrebbe avvicinare qualche vecchio fan del "regno nel sangue" ma che può portare leggermente fuori strada su quello che la band propone realmente. Certamente nessuno mette in dubbio l'importanza che Lombardo ha avuto e che ha ora come batterista thrash metal, tuttavia, oltre che negli Slayer, Dave suona nei Fantomas di Mike Patton, ha partecipato in vari progetti con John Zorn ed in altre collaborazioni più o meno riuscite che certamente si avvicinano di più alle idee dei Philm e alla ricerca da parte dell'artista di creare qualcosa che si discosti dal drumming e dal sound monotematico del passato.


Dave Lombardo live


Quindi che Lombardo sia stato batterista degli Slayer, nel concerto di stasera ù un po' come pubblicizzare uno spettacolo di lapdance con una foto della ballerina di 20 anni prima; questo non vuol dire che la signora matura farà uno spettacolo più scadente, ma sicuramente diverso.
Gli altri componenti dei Philm sono al basso Pancho Tomaselli proveniente dalla band californiana funk anni '70 dei War e Gerry Nestler dei Civil Defiance, voce e chitarra.


Dave Lombardo live


Il programma di questo tour europeo prevede 6 date in Italia. Quella a cui sto per assistere si svolge al Freakout di Bologna dove si nota subito che il pubblico è sotto le aspettative, ad occhio e croce 50 persone. Il power trio di questa sera non suona un genere per le grandi masse. Infatti la band quasi sempre si esibisce in piccoli club, proponendo ai loro fans 2 album dall'ascolto complicato: "Harmonic", difficile da classificare in un genere musicale specifico, ed il nuovo "Fire from the evening sun", leggermente più digeribile, seppur a tratti perso in modo spasmodico.


Dave Lombardo live


Entrato nel locale noto subito un cambiamento del drumset a cui ero abituato, vista la situazione intima chiedo all'organizzazione di fare un salto sul palco. Concessomi il permesso da parte di Lombardo inizio a curiosare un po': dopo un paio di anni con Ludwig Dave è tornato al primo amore, la Tama Starclassic. Via la doppia cassa sostituita da un doppio Iron Cobra, rullante Starphonic steel 14x6. Dimentichiamo l'infinita fila di tom posizionati a varie altezze, solo monotom da 12 e timpano da 18. La giungla di piatti si ù diradata lasciando spazio ad un Paiste rude crash/ride da 18 e un ride/crash da 20 sempre rude (visibilmente crepato), due Novo china 2002, 18 e 20, il ride è il suo The reign signature da 22 pollici, mentre l'hi hat è composto da due Thin crash rude da 16 pollici.


Dave Lombardo live


È il momento di fare musica, malmenando gli strumenti con un'intro noise che stride e urla, utilizzando le due enormi pedaliere piene di effetti per creare un muro sonoro. Parte un'ovazione quando sale sul palco il nostro Black magic drummer, che rumorosamente si unisce al resto della band. Il primo pezzo è la title track "Fire from the evening sun", inizia con singoli colpi all'unisono con chitarra, basso e batteria che impattano sul pubblico come un martello che colpisce la roccia fino a sgretolarla, per poi passare al ritornello più orecchiabile. La voce, lamentosa e graffiante, trascina il pezzo fino alle note finali dalle sonorità decisamente hardcore.
Si prosegue con Vitriolize, tratta dal primo album, seguita da Lady of the lake in cui Lombardo impugna due mallets per creare atmosfera spiattando, per poi passare ad un crossticking sul cerchio del rullante che rende ancora più incalzante il riff in stile orientaleggiante. Il basso sempre rigorosamente suonato senza plettro ù un tappeto continuo di note. Le dita scorrono sul ponte e sul manico velocemente e furtivamente come se le corde trasmettessero elettricità e Pancho le sfiora facendo di tutto per evitare di rimanervi fulminato. Lions' pit, dall'intro psichedelica, l'arpeggio melodico e malato, raggiunge il culmine con una serie di fill di chiara matrice Slayeriana.


Dave Lombardo live


È ora il momento che i signori passeggeri si allontanino dalla linea gialla perchè sta per passare il direttissimo "Train" con la rullata persistente accompagnata da un riff funky che si distorce fino a divenire stoner allo stato puro.
Poi Dome. L'atmosfera si tranquillizza con Way down dalle sonorità morbide e vagamente Pink Floyd.
Ora un nuovo pezzo inedito che farà parte del prossimo album e qualche improvvisazione eseguita con maestria e disinvoltura. Il pubblico chiede ancora una canzone, invito però declinato dai tre, che scendono dal palco e si concedono invece ad autografi e foto.


Dave Lombardo live


La sensazione che ho provato vedendo i Philm ù quella di una band che riesce a creare sia su disco che dal vivo un'ascolto che definirei "visivo", spostando gli occhi dal palco, nel giro di pochi minuti ti puoi ritrovare ad un concerto hardcore, subito dopo in un fumoso club jazz o a camminare nelle strade di New Orleans impregnate di magia vodoo, un'attimo dopo in un telefilm anni '60 o ad concerto punk nella Londra anni '80
Trasformismo e mancanza di schemi preconfigurati fanno della band un genere a parte.
A fine concerto girandomi ho notato dirigersi verso l'uscita una figura oscura ed inquietante con cappuccio e un lungo mantello, probabilmente un "Angel of death", anche lui incuriosito di vedere come si sia sviluppata la creatività di uno dei suoi figli prediletti.


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