La prima cosa da fare é di impostare i monitor (o il nostro stereo) a un volume moderato; per trovarlo, magari, inseriamo un paio di cd e regoliamolo il volume normale a cui li ascolteremmo, dopodiché torneremo a lavorare sul nostro mixaggio. Questo perché, come detto nella sezione di acustica, a seconda del volume cambia la percezione delle frequenze. In particolare, i bassi sono molto poco percepibili a basso volume. Mixando a basso volume sentiremo poco i bassi e rischieremo quindi di aggiungerne più del necessario a cassa e basso; poi però, ascoltando il brano a un volume "normale", ci accorgeremmo di aver esaltato dei bassi già presenti, col risultato di avere troppi bassi nel pezzo. Visto che la gente ascolta musica nei modi e ai volumi più disparati, non resta che impostare il sistema d'ascolto a un volume che si reputa medio, prima di iniziare a mixare.
Per cominciare consiglio di mettere tutti i fader dei volumi a zero e poi alzarli uno alla volta.
Iniziamo quindi portando su il fader della cassa fino a quando l'indicatore di volume non arriva a circa tre quarti del volume consentito (indicativamente, le botte più forti non dovrebbero superare -7/-6 dB sotto lo zero). Non mettete la cassa al volume massimo, altrimenti dopo, quando aggiungeremo gli effetti e le altre tracce, non avrete più headroom, ovvero spazio per fare modifiche. Se vorrete mettere il rullante a un volume più alto della cassa, e questa sarà già a zero decibel, aumentando il rullante probabilmente questo distorcerà. Se volete più volume in questa fase, alzatelo leggermente sulle casse/cuffie con cui ascoltate il mixaggio, tenendo sempre presente cosa abbiamo detto all'inizio della pagina.
Dicevamo, portate la cassa a un volume moderato, verificate che nel bilanciamento stereo sia al centro, dopodiché focalizzate la vostra attenzione sulla qualità del suono: probabilmente noterete che togliendo delle frequenze fra 250-400 Hz il suono sarà più secco e meno "cartonato". Cercate la frequenza giusta e restringete l'ampiezza del vostro intervento il più possibile col parametro Q dell'equalizzatore. Viceversa potete incrementare le frequenze intorno a 60 Hz, per un po' di bassi in più, solo se necessario. Se l'aumento di tali frequenze non comporta un effettivo aumento dei bassi (di quelli che si sentono nel petto), probabilmente non avrete seguito il mio consiglio di non risparmiare un centesimo per il microfono della cassa: se il microfono non va bene, anche se aumentate i bassi, il suono rimarrà uguale: non si può aumentare il volume di un suono che non esiste in principio (o meglio non esiste per il vostro microfono)!!
Infine, per sentire maggiormente l'attacco del battente sulla pelle, potete aumentare tra i 2 e gli 8 KHz, anche qui cercando con pazienza la frequenza e l'ampiezza ottimale per l'intervento. L'attacco infatti, istantaneo, é dato maggiormente dalle alte frequenze, le uniche in grado di portare "informazione" in un tempo rapidissimo. Per aumentare l'attacco della cassa provate anche a usare un battente più duro per il pedale.
Fate attenzione a modificare l'equalizzazione con parsimonia, solo se ce n'é veramente bisogno, e solo le frequenze che davvero interessano. Dovete pensare al mix finale come una costruzione in cui c'é lo spazio giusto per ogni strumento, e se pompate per esempio tutti i bassi di tutti gli strumenti, alla fine il suono ne risentirà, non sentirete più gli alti, dovrete alzarli, ma allora il volume sarà troppo alto, e quindi distorcendo forse vi renderete conto che dovrete cominciare ad abbassare, e a trattare l'equalizzazione con raziocinio...
L'uso del gate per la cassa ha anche un'altra utilità: troncando la primissima parte del suono, il gate permetterà al colpo di essere sentito solo quando ha già raggiunto un certo volume, e questo ci porta ancora un altro passo verso il suono che sentiamo nei dischi. Per ottenere questo aumentiamo leggermente il tempo di attacco (portiamolo fra 1 e 4 millesimi di secondo).
Il consiglio definitivo é di mettere in loop una parte di cassa e regolare i due parametri attack e release a piacimento, per sentire in prima persona le variazioni.