Esercizi di lettura - 1
CORRISPONDENZA FRA I PEZZI E IL PENTAGRAMMA
Come nel piano non esiste solo una nota (anche se come già visto possiamo farla durare a piacimento), cosí nella batteria esistono vari pezzi che si possono suonare. Vediamo allora come questi vengono scritti sul pentagramma.

Alla sinistra dell'immagine, all'inizio del pentagramma, c'é un simbolo strano: é una
chiave di basso (o chiave di fa). Probabilmente molti di voi avranno visto qualche spartito in cui invece vi é la chiave di violino. Si fa riferimento alle varie chiavi per il motivo seguente: la gamma di suoni udibili dall'uomo va dai 20 Hz ai 20 KHz circa (cioé suoni/onde prodotti da sorgenti che oscillano dalle 20 alle 20mila volte in un secondo). Un comunissimo pianoforte ha (mi sembra) più di ottanta tasti: immaginate di dover far corrispondere a ogni nota (lasciando stare i diesis e i bemolle) un rigo o uno spazio del pentagramma: questo diventerebbe un dodecagramma!! Per snellire la rappresentazione, quindi, si usano sempre cinque righi, indicando però la chiave con cui leggere quei cinque righi. Ma queste, per voi, sono semplici curiosità: vi basti ricordare che la batteria si scrive in chiave di basso.
Per quanto riguarda la scrittura dei vari pezzi, purtroppo non c'é uno standard: a parte cassa e rullante, e il charleston (HH nel grafico), molto spesso da un testo all'altro si trovano differenze di rappresentazione per piatti e tom. Bisogna quindi rifarsi di volta in volta alla legenda, di solito presente.
TEMPI BASE IN QUARTI E OTTAVI
Le nove battute che seguono sono probabilmente le parti più stupide che un batterista possa immaginare: accompagnamento in quarti sul charleston, e a ogni colpo di charleston corrisponde un colpo di cassa o rullante (sempre in quarti, quindi). Come sempre c'é il midi allegato, per chi dovesse incontrare problemi, che si può ascoltare clickando sull'immagine. Non ve lo dirò più...

Vediamo allora di espandere le nostre conoscenze, iniziando a suonare dei tempi con accompagnamento in ottavi. Nel midi vi ho messo un fischio all'inizio di ogni battuta, per non farvi perdere il segno.

Come vedete l'accompagnamento, sempre sul charleston chiuso, era in ottavi, mentre cassa e rullante suonavano quarti e ottavi. Avrete notato anche delle pause: vale il discorso già fatto nella sezione precedente, cioé le pause si possono sostituire aumentando il valore delle note precedenti, o anche usando il punto di valore. Nelle nove battute avete trovato esempi di tutti e tre i metodi.
Vediamo ora dei tempi certamente più interessanti dei precedenti: accompagnamento in quarti ma cassa e rullante anche in ottavi. Suonarli, all'inizio, si rivelerà (probabilmente) un problema: questo perché si tende a suonare il charleston in corrispondenza di ogni colpo e non viene invece spontaneo suonare cassa e rullante indipendentemente dal charleston.
