La punta della bacchetta schiaccia il centro della pelle, questo si abbassa e tira con se' la zona di pelle circostante, e cosí farà questa zona di pelle con quella ancora più esterna, con un processo a catena. Quando la forza del colpo é bilanciata dalla tensione della pelle, il centro di questa, arrivato nel punto più basso, inizierà a risalire, portando con se' la zona di pelle circostante e cosí via, nel modo analogo al precedente. Per inerzia, la pelle non potrà fermarsi nella situazione di riposo, ma verrà "tirata" dalla parte opposta.
Nuovamente, si arriverà al bilanciamento tra le forze quando il centro della pelle raggiungerà il punto più alto, e scenderà nuovamente. É un po' quello che accade lasciando cadere un peso attaccato a una molla, oppure facendo rotolare una biglia in una coppa semisferica... In natura sono molti i fenomeni oscillatori, e sono governati tutti dalle stesse leggi del moto armonico.
Tornando al rullante, quello che si verifica é che si generano delle onde circolari intorno al centro della pelle (come nell'immagine accanto, anche se enfatizzate). I movimenti della pelle influenzano, ovviamente, anche l'aria circostante: quando il centro della pelle é schiacciato, l'aria all'interno del rullante subisce una compressione, e la trasmette alle molecole vicine, e cosí via, con lo stesso effetto a catena già visto. Viceversa quando la pelle si distende, l'aria subisce una rarefazione, e anche questa rarefazione viene trasmessa. L'unica differenza tra onde nella pelle e onde nell'aria sta nel numero di dimensioni coinvolte: sulla pelle le onde sono circolari, e in definitiva sono vincolate a un piano (esempio tipico: il sasso nello stagno); nell'aria invece le onde sono sferiche, e si propagano in tutte e tre le dimensioni.
Una cosa importante da notare in entrambi i casi é che le singole molecole di aria restano ferme durante la propagazione dell'onda, o meglio si muovono quel tanto che basta per trasferire il moto alle molecole limitrofe, e poi tornano in posizione. Si dice che é la forma dell'onda a muoversi, e non le molecole.
Abbiamo detto che la pelle "torna indietro" quando la sua tensione bilancia la forza impressa: ora avrete certo capito il nesso fra tensione della pelle e altezza del suono prodotto dal rullante: se la pelle é tesa, il bilancio delle forze avviene subito, la pelle si muove velocemente e produce velocemente le onde, con un'alta frequenza: il suono che risulta é acuto. Viceversa, se la pelle é allentata, questa si muove lentamente, produce onde con una frequenza bassa, e il suono che percepiamo é grave.
Il suono finirà quando la pelle e il fusto del rullante smetteranno di vibrare. Questo accade dopo un tempo rapidissimo, per vari motivi: dissipazione di energia in calore (avviene in ogni fenomeno elastico); dispersione di energia, per esempio trasmessa attraverso il reggirullante al pavimento (per questo le meccaniche migliori non sono fissate ai pezzi, ma collegate elasticamente per evitare la trasmissione diretta di energia), e interferenza con le onde che, una volta arrivate al bordo della pelle vengono riflesse indietro e tendono a smorzare le nuove onde che si generano.
Il ruolo del fusto, in tutto ciò, é di fornire risonanza e colore al suono: senza fusto sentiremmo solo il suono della bacchetta che impatta sulla pelle, ma il suono sarebbe davvero cortissimo e plastico. Il fusto prolunga e modella il suono, che ne rispecchierà le caratteristice del materiale, con gli armonici.
Se mi avete seguito fin qui, tirate un sospiro di sollievo: questo meccanismo si applica a tutti gli strumenti musicali, non solo a quelli a percussione, ma anche a quelli a corda (questa volta però le onde si propagano in una sola dimensione), e, seppur con metodiche diverse, anche a quelli a fiato e alla voce.
Viene misurato in secondi, o suoi sottomultipli. É l'inverso della frequenza. Per una frequenza x, il periodo é 1/x. Ovviamente vale il viceversa.