Lettura del pentagramma

Se pensate che l'essere batteristi vi assolva dal saper leggere uno spartito o da avere un minimo di conoscenza di teoria musicale, e magari pensate che ciò competa solo ai vostri compagni di gruppo, vi sbagliate di grosso. O meglio, cosí facendo limitate molto le vostre possibilità in quanto una conoscenza (seppur basilare) di come vengono scritti gli spartiti (o tablature) per batteria può sempre tornare utile. Pensate di aver fra le mani una rivista o un libro che vi propone degli esercizi: non riuscire a leggerli é abbastanza demotivante. Saper leggere un semplice spartito non solo vi permette quindi di comprendere miriadi di tablature che altrimenti per voi sembrerebbero scritte in cirillico, ma vi consente anche di capire bene alcune parti che all'ascolto potrebbero essere molto complicate. Infatti vedendo le parti trascritte su carta si aggiunge un'altra dimensione alla comprensione, che non é più solo acustica ma anche visiva, insomma vedere e ascoltare una parte di batteria vi permette di capirla meglio.
Altri motivi per imparare a leggere (la musica, si intende... per l'italiano non posso aiutarvi...!!): saper leggere vi aiuta a entrare in confidenza col tempo. Imparerete più facilmente a conteggiarlo e dividerlo in unità più piccole, e questo é il primo passo per esplorare tempi "dispari" certamente più interessanti del banalissimo tu-cha-tu-tu-cha.
In queste pagine si affronterà un metodo per l'approccio progressivo allo studio dei tempi e delle partiture scritte: partiremo da zero per arrivare ai tempi dispari, in levare, alle sincopi e ai controtempi, facendo una rapida ma esauriente carrellata su tutto ciò che c'é da sapere. Un consiglio: se disponete di un discreto libro di musica per scuole medie, andatelo a rispolverare: é molto utile e sufficiente per i nostri scopi (e se state alle medie studiate musica: é la materia più bella!). Se sapete cosa significa 4/4, che cos' é un sedicesimo e nozioni simili, potete anche saltare i prossimi paragrafi e andare direttamente alla sezione successiva.

IL TEMPO E LA BATTUTA

Prendiamo innanzitutto il pentagramma, e dividiamolo in vari settori della stessa lunghezza per mezzo di alcune barrette verticali.linee verticali per dividere le misure
Abbiamo cosí individuato varie battute o misure. Ora ci serve un metronomo: digitale o meccanico e´ indifferente; se vi esercitate vicino al computer potete usarne anche un software freeware. Impostiamone la velocità a 60: cosa vuol dire? Che in un minuto il metronomo farà 60 ticchettii, uno al secondo. In genere, ad ogni colpo di metronomo si fa corrispondere un tempo o pulsazione nella battuta. Se in una battuta entrano 3 tempi, il metro (appunto, l'indicazione dei tempi per battuta) é un 3/4, se sono 4 é un 4/4. É immediato capire quante pulsazioni entrino in una battuta, basta sentire la cadenza del pezzo e i suoi accenti: di solito l'accento forte cade a inizio battuta (questo accade soprattutto in musica classica), ma non é una regola generale. A ogni accento, sia debole che forte, corrisponde una pulsazione. Nel caso del 3/4 quindi vi é un accento forte e due deboli, per il quattro quarti il primo é sempre forte e il secondo e il quarto sono deboli, mentre il terzo é di solito mezzoforte.
3 e 4 colpi per misureGuardate l'immagine accanto ed esercitatevi, col metronomo a 60, a dare un colpo di rullante in corrispondenza di ogni ticchettio del metronomo, sempre con la stessa mano, e contate ad alta voce le pulsazioni, accentandole nel modo già detto (solo con la voce: i colpi di rullante devono essere tutti uguali). Curate molto la corrispondenza fra metronomo e colpi: si deve sentire un unico suono. Fate per un minuto circa il 4/4, dopodiché passate al 3/4. Il passaggio deve avvenire senza interruzione.
La musica tuttavia non é fatta tutta di note dello stesso valore (stessa durata). Andiamo al prossimo paragrafo e cerchiamo di capirne di più.

VALORE DELLE NOTE

legenda del valore delle noteAll'interno di una battuta abbiamo visto come si distribuiscono i vari tempi/accenti. Ora vediamo come é possibile usare note di diverso valore (di diversa durata cioè) all'interno delle battute. Lo specchietto riporta il valore delle note e delle relative pause. Se non avete la minima idea di cosa sto parlando (ma non si studiava musica alla scuola media??), state tranquilli: ho fatto questa sezione per questo.
La principale difficoltà che si può incontrare in questa fase iniziale é capire il concetto di durata di una nota. Il problema deriva dalla natura stessa della batteria: mentre nel piano, nel violino, nel sax si può tenere una nota per un decimo di secondo come per dieci secondi, nella batteria, cosí come in tutti gli strumenti a percussione, la durata della nota non viene scelta dall'esecutore ma dipende dalla natura del particolare strumento. Allora é meglio intendere il valore della nota in questo modo: corrisponde alla distanza fra la nota che si é appena suonato e la successiva. Più piccolo il valore delle note, maggiormente queste saranno vicine, ammassate e veloci. Viceversa, maggiore il valore delle note, maggiore anche la distanza fra queste, e quindi verranno suonate a intervalli più lunghi.

Confusi? Riflettete su questo allora: pensate alla battuta come a una piastra da 16 di LEGO. Sí, proprio le costruzioni. Il nostro scopo é di riempire tutta la piastra con dei mattoncini. Possiamo metterne quattro lunghi 4, oppure due da 8, oppure otto da due, o perché no uno da 16 (esiste!!), o anche una qualsiasi combinazione di questi: uno da 8 e due da 4 e viceversa, o uno da 4, uno da 8 e uno da 4 e cosí via. Sono consapevole della bassezza dell'esempio, ma spero cosí di essermi spiegato meglio!!

I prossimi esempi vi chiariranno le idee. Suonateli sempre col metronomo a 60, e sentite il file MIDI allegato (clickando sull'immagine) per avere una guida.
esercizio di lettura di base

Nell'esempio si sente chiaramente il metronomo, che viene suonato regolarmente ogni secondo (perché l'abbiamo regolato a 60 BPM, cioè battiti al minuto). Si vede anche graficamente come, più le note hanno durata minore, più sono attaccate l'un l'altra, e si vede come siano necessarie due note per formare una nota di durata immediatamente maggiore (es. due sedicesimi per fare un ottavo, due ottavi per fare un quarto, due quarti per fare un mezzo...). Se ragionate "per mattoncini" non dovreste avere problemi.

Nella musica tuttavia non ci sono solo suoni ma anche pause, che, cosí come i suoni, vengono misurate con precisione e segnate sul pentagramma. Il valore delle pause lo trovate sempre nella tabella di prima (seconda colonna). Ecco altre nove battute con cui allenarvi, in cui sono presenti anche le pause. Ascoltate il midi clickando sull'immagine.esercizio di lettura di base

Concludiamo questa sezione con un'annotazione importante: come qualcuno di voi avrà sicuramente notato, non c' é un solo modo per scrivere una stessa parte. Si può infatti scegliere se usare le pause o se usare in modo opportuno note di diversa lunghezza. Guardate la penultima battuta dell'esercizio precedente e capirete di cosa sto parlando. Segue un altro esempio a riguardo. esercizio di lettura di base
Nell'esempio precedente ci sono due righe di tre battute. Queste due righe sono identiche musicalmente, ma mentre nel primo rigo si usano le pause, nel secondo si usano note di diverso valore per sostituire le pause. ATTENZIONE: questo sistema vale solo per gli strumenti a percussione, per i motivi che abbiamo già detto. Le due righe infatti, suonate con un altro strumento (es. piano) suonerebbero diverse!!
Infine notate come nell'ultima battuta compare un punto accanto all'ultimo quarto. Il punto prolunga una nota di metà del suo valore. Il quarto quindi vale un quarto più un ottavo, cioè tre ottavi.

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