Nel 1981/82 avevo 16/17 anni quando comprai la prima batteria.
Con i miei amici da una vita avevamo deciso, essendo fanatici di musica, di mettere su un gruppo. Così a tavolino. Tu suoni questo, tu suoni quello ecc.
Alla fine io scelsi la batteria. Iniziai come autodidatta, scoprendo da solo come fare i primi tempi basici. 16 anni, abitando in Provincia, senza soldi, trovai un batterista del paese che tramite l’intercessioni delle madri si offrì di darmi delle lezioni. Concordammo con lui le lezioni alla domenica mattina. Mi fece comprare l’unico metodo stampato all’epoca, il Gene Krupa (che conservo ancora con affetto). Poi tutte le due o tre volte in cui io mi presentai puntualissimo all’appuntamento delle dieci della domenica mattina, la madre trovò delle scuse, influenza, arrivato tardi, ecc rimbalzandomi clamorosamente. Il tipo suonava tutti i sabati sera, arrivava tardi a mattina inoltrata e non aveva voglia di insegnare ad un pischello neofita.
Questa era la difficoltà di incontrare la didattica quando inizii. Così suonai per i successivi 15 anni da autodidatta. In gruppi in cui si provava anche tre volte a settimana, dalle 20 a mezzanotte. Dopodiché un lungo periodo di fermo, poi ripresi da grandino, con due soldi in tasca e la possibilità di fare quello che uno vuole, iniziai a studiare seriamente, vari maestri, scuole, ecc. sino ad oggi.
Con l’avvento di Internet è stata rivoluzione e sono migliaia oramai i video che spiegano tutto. Come sempre hanno iniziato gli americani.....Drumeo è tutto il mondo correlato.
Ultimamente però anche gli italiani si stanno allineando al modello americano.
Parlo di siti che seguo con piacere da qualche anno. Corrado Bertonazzi, Luca Michelotti, Bernardo Grillo. I loro video sono divertenti, brevi, con un linguaggio della rete oramai codificato, riescono a dare spunti interessanti. In uno di questi ho visto un’intervista con Franco Rossi, maestro totem della batteria italiana, che ho conosciuto avendo studiato qualche anno all’Accademia di Musica Moderna di Torino. (Lui è il fondatore della scuola con la sede di Milano). In quell’ intervista presentò la sua piattaforma, dicendosi ispirato dai giovani che ho citato prima.
Incuriosito sono andato a vedere i suoi video didattici. Ci ho trovato molto di quello che avevo studiato in passato. Ho scaricato anche il materiale allegato è seguito gli esercizi. Ma la differenza ragazzi è “epocale”. Nel senso che sono in antitesi la vecchia didattica tradizionale ed una didattica che rimane, si, ancorata ai testi fondamentali, ma spiegata è sviluppata in modo moderno, leggero, accattivante. Non metto in dubbio la bontà di tutto ed il mio rispetto verso i maestri tradizionali rimane immutata. Ma l’accelerazione che ha dato la rete sta rendendo sorpassato solo quello che anni fa era già visto come innovazione. Forse però l’approfondimento ne risente ? La didattica tradizionale è quella che dà risultati veri e l’altra superficiali ? È solo un discorso di linguaggio e rimane la stessa cosa ? Mi piacerebbe discuterne.