Il colore si chiama blu Oyster,non è raro, che sia originale non posso dirtelo con certezza però sembrerebbe di si.
Tra le italiane le tre più rare (secondo me, e non solo a livello di prezzo) sono sicuramente la spizzichino completa del suo rullo, la lesoprano con numerazione molto bassa, quindi tra le prime, e una alberti di inizio anni 50,completa.Ma rare, meno ma comunque rare, sono anche una Hollywood cristaline arancio completa, e una wooding cristaline azzurra, forse ancora più rara ma anche tra le elettroniche italiane non scherzo.Ho la prima batteria elettronica made in italy, una davoli....e anche una davoli in acciaio, come il mitico perc.
Tra le straniere la più rara con cui ho fatto alcuni concerti poi messa nel parco macchine
è una tama warlord con swarosky incastonati e certificato con numerazione e firma autografa di mr. Hosino, una staccato (molto rara), e altre tra cui la premier gialla appartenuta al mitico tullio de piscopo
A proposito lo sapevi che le batterie usate o appartenute dai grandi batteristi hanno un mercato incredibilmente florido? Ad esempio il set di Carl Palmer, la paiste, viene venduta a 55.000dollari, ma se si vuole qualcosa a meno si può dirottare sulla Camco suonata per qualche concerto dal mitico elvin jones a 18.500 dollari, oppure , a ancora meno, quella di peter erskine, quando suonava con i Steely dan, a 8500 dollari.Uguale per i piatti firmati da noti batteristi.
In campo italico ho solo un ufip classic da 22 firmato dal mitico Tronci