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Nuove Roland VAD

Qui si parla di batterie elettroniche, trigger, centraline, campionatori (hardware e software), pad e simili.

Messaggioda marcoud il dom feb 09, 2020 12:58 pm

Dopo diversi mesi su una TD12 sono passato ad una TD30 e vi confesso che ormai rimpiango poco l’acustica. L’unica cosa che ancora non mi soddisfa affatto dell’elettronica sono le misure e l’impatto estetico sul palco. Con questi nuovi modelli VAD direi che Roland ha risposto anche a questa esiget, infatti la VAD506 direi che davvero non si distingue da una classica acustica. Ora però mi chiedo due cose:
1- i suoni di questi nuovi moduli TD25 e TD27 sono all’altezza dei suoni della mia vecchia e gloriosa TD30?
2- Questi modelli simil-acustici che hanno un fusto vero e proprio, sono silenziosi come i classici kit Roland oppure, in virtù del fusto, sono più rumorosi?(mi preoccupa soprattutto la cassa...visto che tengo il set in casa).
Qualcuno sa rispondere ai due quesiti?
Grazie!!
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Messaggioda pessimo il sab ott 31, 2020 7:33 pm

inviato due volte :)
Ultima modifica di pessimo il sab ott 31, 2020 7:38 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda pessimo il sab ott 31, 2020 7:34 pm

Provata. E' esagerata. Fa meno rumore delle altre sui piatti, che sono più leggeri dei soliti. I suoni...nel bene e nel male sono suoni Roland, cioè non il massimo. Però esistono alcuni kit da scaricare (uno è francese, fenomenale). Meccaniche solidissime, aspetto una mega figata. Ah, il colore non è nero nero come appare nelle foto, ma un grigio scurissimo quasi nero, che con le luci risplende. Quella che ho visionato aveva la risonante sostituita senza marchio Roland...fantastica. Certo costicchia però sembra essere una soluzione definitiva da palco. La prova non è stata lunga perchè fatta in una pausa di una registrazione. Non sono esperto di elettroniche, ma a me ha dato una grandissima sensazione di suonabilità, una risposta alle dinamiche insospettabile, ed un gran gusto ad avere sotto mano tamburi veri e di dimensioni standard. Ma in cinque minuti un inesperto come me non ha potuto catturare di più
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Messaggioda marcoud il sab ott 31, 2020 11:36 pm

Dopo aver negato a tutti la possibilità di acquistarla...l'ho acquistata!! :D
Mi sono "accontentato" (per modo di dire) della VAD503. Dovrebbe arrivarmi tra una settimana, appena provata per bene farò una recensione dettagliata.
Sono un pò preoccupato per i suoni (che da quello che ho sentito non mi piacciono) ma già so che ci sono diverse soluzioni possibili...editabilità dei suoni di default, kit a pagamento Drum Tech, Kit Roland France (peraltro questi mi arrivano in omaggio dal negozio) ...e se proprio tutto questo no mi garba, investirò ancora qualcosina nei VST che risolvono definitivamente.
Mi sono anche preso due casse di qualità (DB Technologies) perchè conto di utilizzare questo set sia in sala prove che in live nei piccoli pub senza collegarmi all'impianto della band, sfruttando una cassa per Left e una per Right in uscita spero che i 1200 W e i coni da 15" mi consentano di ottenere bei suoni.
Un bell'investimento economico...spero non mi deluda e non mi faccia rimpiangere troppo l'acustica (che sto progressivamente abbandonando...)
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Messaggioda edmondo il dom nov 01, 2020 9:06 am

Auguri: con quel wattaggio stai tranquillo che il suono Live c'è tutto !! Nei piccoli locali sono andato di SPDX con 250w monocono e dovevo tenere il volume a metà :) ......
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A) TAMBURO Formula Custom (Red Sparkle) 6pz.: 10" 12" 13" 14"ft 16"ft 22x18"-
B) DS cassa in EvolutionSuperbassMaple 22x17" [del 2011, pre 2.0] + nuovi tom DS VENOM 10"12"14ft 16ft ( tutto in finitura Charcoal Satin ) -
C) X-DRUM: tom/timp. 10" 12" 13ft 14ft 20x18" ( black) -
D) DrumCraft 10" 12" 14"ft Maple +16"ft Birch, Series 8 (El.Black) + cassa 22x18" e Tom 8x7" nuova serie6 ( maple/walnut) -
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Messaggioda pessimo il dom nov 01, 2020 11:47 pm

edmondo ha scritto:Auguri: con quel wattaggio stai tranquillo che il suono Live c'è tutto !! Nei piccoli locali sono andato di SPDX con 250w monocono e dovevo tenere il volume a metà :) ......

ma infatti, nei piccoli locali due casse da 1200 watt sono una mano santa :D
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Messaggioda maver il lun nov 02, 2020 9:44 am

letto ora il tutto..... :-) :-) e se tanto mi da tanto.... i vst saranno la parte finale.... :-)
poi mi saprai dire.
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Messaggioda marcoud il lun nov 02, 2020 11:37 am

Guarda...nel mio inconscio so che hai ragione, nel mio conto corrente invece spero che i kit di espansione che mi hanno regalato più l’editabilità che il modulo consente mi permettano di arrivare almeno al suono della mia TD30 che ga un paio di set strepitosi (gli altri fanno kakare ma con quei due mi diverto).
Ti farò sapere!
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Messaggioda maver il lun nov 02, 2020 10:40 pm

ci conto....
poi sai... e' molto soggettivo , personalmente riuscire a fare kit "ad hoc" sia per gusto personale sia che incastrino bene nelle canzoni e' proprio il lavoro dei vst....
ciaooooo
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Messaggioda pessimo il dom nov 08, 2020 6:09 am

Buona domenica. Beh, ci sono ormai...da ieri ho la mia VAD 506. Che dire? Se devo entrare (dopo una prova con Alesis anni fa che mi allontanò da questo mondo) nell'ottica delle elettroniche, mi son detto, facciamolo da una porta principale. Quindi Roland come produttore, e vad come prodotto. Le primissime impressioni sono:
- estetica assolutamente spettacolosa. Una cosa superiore alle aspettative. Bella bella.
- hardware professionale. Ero abituato a vedere i soliti rack, le plastiche improbabili, etc. Qui hanno lavorato alla grande. Tamburi solidi, con accessori montaggi materiali di primissima categoria. Nessuna differenza costruttiva con qualsiasi set acustico di alta fascia. Anche le aste reggi piatto e tom sono pesanti, solide, diciamo al livello delle pro di casa Pearl, per intenderci. Nessun risparmio. Perfino la clamp di fissaggio della centralina all'asta del hi hat è pesante e con una slitta di regolazione.
L'ho appena accesa e quindi non posso ancora recensire molto sui suoni e centralina, anche se quest'ultima appare semplice da usare ma anche anche molto complessa e completa nelle funzioni.
la suonabilità è un punto interrogativo per me, perchè le pelli a triplo strato (rullante e timpano) e doppio (tom) mi danno una impressione di durezza che non conosco, ma forse dovrò tenderle il giusto. Vedremo.
Da un primo giro di giostra, comunque, sento che stiamo di fronte ad una era nuova. Vedremo...
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Messaggioda maver il dom nov 08, 2020 9:59 am

:tru
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Messaggioda marcoud il lun nov 16, 2020 11:17 pm

Stasera primi test sulla mia nuova VAD 503. Sinceramente sono un po’ perplesso...la mia prima impressione è che siamo saliti molto come sensibilità e feeling, i trigger del rullo e delnride sono perfetti, però ci sono alcune cose che mi lasciano molto perplesso. Prima di tutto il charleston: non riesco a farlo suonare in modo realistico. Il bordo suona pochissimo rispetto al corpo e il suono tra aperto e chiuso cambia in modo poco realistico. Tutto questo non accadeva assolutamente con il VH11 e la TD30...possibile che sull’ultimo modulo sonoro di casa Roland si sia fatto un passo indietro?? Spero di no. Vi chiedo pertanto, a voi possessori di Vh10 e TD27, se ci sono settings da fare per migliorare la risposta.
Poi non mi convincono per niente i suoni, confido nella possibilità di editare...ma la sento decisamente più “giocattolo sa” della mia vecchia TD30.... Anche il famoso effetto “electronic gin” mi sembra piuttosto presente.
Infine una nota sulla rumorosità: tutto è ai livelli dei precedenti modelli...eccetto la cassa, che fa molto più rumore dei vecchi kick pad dei modelli precedenti...bel problema per me che non ho una casa singola.
Mah, per ora continuo a studiarmela e speriamo di trovare la quadra...soprattutto sul charleston.
Se avete suggerimenti sono ben accetti.
Grazie!
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Messaggioda marcoud il mar nov 17, 2020 10:34 am

In effetti, studiando a fondo il manuale ci sono decine di cose da impostare. Diciamo che sto migliorando...
Ultima modifica di marcoud il lun nov 23, 2020 4:34 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda marcoud il mer nov 18, 2020 12:10 am

Stasera ho controllato sul sito Roland ed esiste un sostanzioso aggiornamento. Ho seguito la procedura ed ora è tutto aggiornato. Devo dire che la centralina ora sembra un’altra. Ci sono decine di kit nuovi e alcuni non suonano malaccio...Chissà che non cambi idea...
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Messaggioda pessimo il mer nov 18, 2020 4:44 pm

Diciamo che le elettroniche mai e poi mai sostituiranno le acustiche. Chi lo pensa è un illuso. Però...
Ci sono le chitarre elettriche? Si
Ci sono le chitarre acustiche ibride (amplificate con quegli orrendi captatori piezo)? Si
Ci sono i pianoforti elettrici? Si
Ci sono le tastiere? Si
E potrei continuare. Quindi perchè non le batterie elettroniche, a patto che siano realmente performanti, con risposta realistica (tipo i tasti pesati delle tastiere e piani elettronici pro)?
Ci sto lavorando, alla VAD. Non è uno strumento facilissimo, perchè complesso e completo, incredibilmente facile ma performante. Non sostituisce la acustica, ma la integra in un set batteristico in modo entusiasmante. Può sostituirla in molti casi, ma non completamente e sempre, questo penso sia l'approccio giusto.
Chatleston: va fatto il settaggio preciso e personalizzato, perchè anche io ho trovato qualche piccola difficoltà, ma superata in 10 minuti. La cassa è per me anche troppo reattiva: mi partono certe scariche di colpi...:))
Il prossimo intervento andrò più a fondo, ora sto creando qualche set mio, perchè gli standard sono fatti con altre teste e non possono andar bene se non per qualche demo. D'altro canto in una acustica stiamo li ore con i tipi di pelli, le accordature, sordinature ed altro, o no?
Ciao!
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Messaggioda marcoud il mer nov 18, 2020 5:17 pm

Si, concordo in toto . Forse mi sono depresso troppo velocemente...pensavo che con il patrimonio che ho speso di trovarmi sul set perfetto plug and play...ma così non è, come dici tu bisogna lavorarci. Onestamente, già con l’aggiornamento all’ultima versione le cose sono migliorate, stasera proverò ad installare alcuni kit che mi ha spedito il negozio dove l’ho presa che, a detta sua, sono molto risolutivi rispetto gli originali.
Sul discorso che le elettroniche non sostituiranno mai le acustiche non sono proprio d’accordo. Pur essendo io un pro-acustica, sono convinto che in certi contesti anche il professionista sceglie l’elettronica...e succederà sempre più in futuro. Ma questa è un altra storia.
Ora ciò che mi preoccupa di più è il charleston...mi dici come l’hai settato tu? A me non piace per nulla il colpo sul bordo, risulta devolse il movimento apri chiudi è innaturale. Tutte cose che il VH11 della mia vecchia TD30 proprio non avvertivo.
Grazie
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Messaggioda vit vit il gio nov 19, 2020 12:06 am

Ot
Vecchio discorso che facevo qualche tempo fa.
Come dice Pessimo esistono chitarre, tastiere, synth. Ma vengono usati per le loro peculiarità sonore, la edrum invece la si vuole sempre equiparare è sostituire alla acustica,la cui dinamica è talmente elevata, l'i mmediatezza pure, che sarà sempre problematico emularla.
Anche tastiere che emulando il piano sono sempre distanti da un grancoda Steinway

Insomma l'emancipazione della edrum è ancora lontana. :B
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Messaggioda pessimo il gio nov 19, 2020 9:08 am

marcoud ha scritto:Si, concordo in toto . Forse mi sono depresso troppo velocemente...pensavo che con il patrimonio che ho speso di trovarmi sul set perfetto plug and play...ma così non è, come dici tu bisogna lavorarci. Onestamente, già con l’aggiornamento all’ultima versione le cose sono migliorate, stasera proverò ad installare alcuni kit che mi ha spedito il negozio dove l’ho presa che, a detta sua, sono molto risolutivi rispetto gli originali.
Sul discorso che le elettroniche non sostituiranno mai le acustiche non sono proprio d’accordo. Pur essendo io un pro-acustica, sono convinto che in certi contesti anche il professionista sceglie l’elettronica...e succederà sempre più in futuro. Ma questa è un altra storia.
Ora ciò che mi preoccupa di più è il charleston...mi dici come l’hai settato tu? A me non piace per nulla il colpo sul bordo, risulta devolse il movimento apri chiudi è innaturale. Tutte cose che il VH11 della mia vecchia TD30 proprio non avvertivo.
Grazie


Punto primo: per i settaggi studia bene il manuale, quello vero grosso e ciccione. Esiste solo in inglese scaricabile dal sito, ma ho il pdf in italiano con traduzione automatica e successive sistemazioni che è ottimo e perfetto quasi mantenendo tutto il layout foto disegni, etc. come l'originale. Se mi mandi la tua email te lo spedisco perchè risolve un sacco di particolari.
Poi mettiti tranquillo, e smonta l'hi hat ricominciando da capo. Probabilmente hai fatto qualche piccolo errore visto che i posizionamenti incidono eccome. Io ho ottenuto un buon compromesso, ed ora suona bene (bene per una elettronica) ed anni luce da ogni altro che ho provato...ma non è acustico... Sulla td30 non saprei, visto che sto sperimentando seriamente la elettronica per la seconda volta e sono uno che non si distaccherà mai dalla acustica. Ma mi piace sperimentare, visto che utilizzo spesso anche la EAD10 Yamaha.
Suoni FRANCE: immagino ti riferisca a quelli quando parli di set. Non sono eccezionali e non aggiungono nulla di risolutivo secondo me. Suonano abbastanza bene, sembrano chissà che perchè hanno volumi alti a differenza degli standard, ma rimango del parere che i set originali modificati bene e salvati come set personali siano davvero molto buoni. Ma vista la estrema semplicità della centralina e la incredibile possibilità di personalizzazione, ci lavorerei su.
Per Vit Vit: assolutamente d'accordo. La ricerca della perfezione non porta a nulla, secondo me. Così come la ricerca della mera sostituzione. Una grande integrazione invece si. Questa batteria ha una qualità suntuosa, paragonabile ad una tastiera Nord di altissima fascia. Ha sensori straordinari e risposte inaspettate. Soldi ben spesi. Ma non conosco pianisti che pensino di sostituire completamente il piano a coda.
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Messaggioda pessimo il gio nov 19, 2020 6:17 pm

Aggiornamento: Fatto l'aggiornamento alla centralina. E' tutta un'altra cosa. Un aggiornamento corposo, che dura circa sei minuti, e che aggiunge diversi set molto belli ed utili, e migliora i vecchi. Da fare assolutamente.
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Messaggioda burlamhack il lun nov 23, 2020 4:07 pm

Ciao ragazzi. Seguo con interesse questo vostro topic.
Sto seguendo da tempo l'uscita dei modelli VAD e per questioni economiche sarei orientato a prendere l'utilitaria della serie, e cioè la 306, ne sapete qualcosa come prestazioni?
So che utilizza il mosulo TD17 che a sentito dire non è male, ma come fusti e meccaniche?

Attendo vostri aggiornamenti.
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Messaggioda pessimo il mar nov 24, 2020 2:16 pm

ciao, non posso esserti utile, non conosco quella centralina, ma qui ci sono esperti niente male sull'argomento.
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Messaggioda marcoud il lun nov 30, 2020 11:57 am

Dunque, dopo un paio di settimane di test e un paio di week end full immersion, posso finalmente fare la mia recensione approfondita della nuova VAD503....e vi anticipo che non sarò breve! :)
Partendo dall’inizio:
Imballi: impressionante la cura che Roland applica ai dettagli, ad iniziare dagli imballi del prodotto, che arriva impacchettato a prova di bomba con cartoni incastrati in modo fantascientifico. Il montaggio del set poi risulta veloce e chiaro.
Hardware : è la prima cosa che mi è balzata all’occhio: la qualità è eccellente, a livello dei top di casa Pearl ai quali io sono abituato da sempre. Aste molto pesanti e stabilissime, consentono regolazioni millimetriche. Supporto reggitom e reggi modulo sonoro di qualità altrettanto buoba. Peccato che non includano anche il reggi-rullante (capisco l’asta hi-hat e il pedale cassa che sono elementi dinamici, ma l’asta del rullo non ha ragione di non essere inclusa nel kit).
Piatti : sono molto più sottili del passato e ben costruiti, l’impatto con le bacchette ora è decisamente più realistico. La risposta del crash è ottima …ma già lo era nei piatti di prima generazione; per quanto riguarda il ride invece il miglioramento rispetto al passato è molto più evidente: la sensibilità è al top e le dimensioni da 18” restituiscono un feeling superlativo. Simpatica anche la funzionalità che se si appoggia la mano il suono diventa “sordinato” come avviene nella realtà.
Rullante: è pesantissimo e assieme alla mesh triplo strato, le dimensioni reali da 14” e il nuovo sistema di trigger a 3 punti credo abbia raggiunto livelli di eccellenza…credo sarà difficile andare oltre. Internamente monta tre triggers ed una scheda per la gestione digitale degli stessi, tutto montato su una struttura complessa e ben studiata. I risultati sono evidenti perché, oltre ad una sensibilità strepitosa, l’effetto hotspot è definitivamente annullato, il positional sensing è eccellente e il cross stick molto efficace. Ad oggi solo i rim shot non mi soddisfano ancora, ma credo si tratti di ottimizzare qualche parametro. Una delle cose che ho apprezzato di più è la silenziosità, infatti il rullante è il pad più silenzioso dell’intero set e questo è importante perché consente anche di studiare tecnica per lunghi periodi senza disturbare nessuno. In buona sostanza il rullante è il piatto forte del set. Eccellente!
Cassa: Molto bella e robusta, è dotata del collaudato sistema di conversione Roland che praticamente monta sulla pelle battente una sorta di “cuscinetto” sul quale il pedale va a sbattere. L’effetto è molto realistico, la sensibilità del trigger è molto alta (…anche troppo, infatti ho dovuto aumentare il “retriggering” sulla centralina altrimenti spesso mi partivano colpi indesiderati). Unica nota da segnalare : risulta piuttosto rumorosa. E’ ovvio che trattandosi di una cassa vera e propria compare un effetto di “rimbombo” che con i kick pad classici dotati di mesh non c’è. Io ho risolto parzialmente riempiendo la cassa di cuscini e sistemandovi sotto un tappeto di gomma per bloccare la trasmissione delle vibrazioni verso il pavimento. Credo che possa essere d’aiuto anche sostituire la pelle frontale di serie con una pelle mesh che lasci sfogare ulteriormente l’aria della cassa. Questa sarà la prossima modifica che farò perché io suono in casa e devo prevenire il disturbo al vicinato.
Fusti dei tom: esteticamente stupendi, hanno un colore nero brillantinato di grosso effetto e i tiranti con relativi cerchi sono degni di fusti blasonati. Hanno pelli mesh doppio strato (solo il timpano ha triplo strato) ed hanno una pelle mesh anche nel lato risonante. La risposta del rimbalzo è molto buona, però solo il timpano mi risulta assolutamente pari ad un acustico mentre i tom hanno ancora un rimbalzo maggiore (forse potevano mettere le triplo strato anche sui tom). Internamente montano un semplice trigger, questa volta però è sistemato lateralmente e non più centrale come in passato, probabilmente per contrastare l’effetto hot spot che in effetti è del tutto assente. La rumorosità risulta in linea con i classici pad mesh di Roland, quindi molto buona. Diciamo che i tamburi sono belli e funzionali. Forse, se vogliamo trovare un difetto, possiamo dire che non giustificano il costo perché acquistando un fusto acustico entry level + un trigger interno + 2 pelli mesh, andremmo a spendere poco più della metà di quanto li fa pagare Roland. Resta però valido il discorso che la conversione Acoustic To Electronic presenta due svantaggi: la tenuta del valore economico nel tempo (un set Roland di questo livello terrà valore e rivendibilità eccellenti nel tempo mentre un set autocostruito sarà quasi invendibile) e l’affidabilità (con Roland si va sul sicuro, con l’auto costruito si va sempre incontro a continue ottimizzazioni e possibili imprevisti…cosa assai spiacevole in caso di utilizzo anche in situazioni live).
Modulo sonoro: il TD27 è sorprendente. La cosa più importante da dire è che la configurazione di default fa letteralmente schifo e se qualcuno la prova senza metterci le mani rimarrà molto deluso. La musica cambia, e anche molto, se regoli qualcosina. Innanzitutto i volumi, non so perché ma la configurazione di default ha i volumi bassissimi, basta alzare il “kit volume” che già migliora tutto. Poi indispensabile l’aggiornamento all’ultima versione software, che fa comparire nuovi kit ben più efficaci di quelli di default e ottimizza alcune funzionalità. Per quanto riguarda i suoni, come già detto sono rimasto inizialmente molto deluso, mi sembrava di aver fatto un passo indietro rispetto la mia precedente TD30, però dopo un approfondito studio posso dire che il tutto va visto sotto un punto di vista diverso. Infatti, si tratta di una “timbrica diversa” rispetto al passato, che in effetti è più “acustica”…meno processata. Partendo dai samples base, se si approfondisce il menù infinito che la TD27 mette a disposizione per personalizzare i suoni, si raggiungono risultati molto buoni. Io mi sono concentrato a lungo su un set che mi soddisfava al 40% (il numero 2 “Solid”) e dopo una domenica pomeriggio passata tra manuale e centralina posso dire di averlo portato al 90% del mio gradimento. Ora suona tutt’altra cosa e più lo utilizzo e più mi rendo conto che suona bene. Addirittura, suonando sopra ad alcuni brani, mi accorgo che ho realizzato proprio una copia esatta dei suoni dei brani originali. Davvero notevole e non ho ancora studiato alcuni parametri che potrebbero contribuire a migliorare il tutto ulteriormente. Probabilmente l’utilizzo dei VST darebbe migliori risultati, ma non ho voglia di vincolarmi ad un PC ed una scheda audio, voglio avere un set stand alone che funzioni bene di suo. Poi non mi dilungo nelle features già note come l’interfaccia blue tooth utilissima, la possibilità di importare gli user samples e tutte le altre cose che sono già ben scritte nel manuale e ben illustrate in molti tutorial in rete. Diciamo che questo modulo sonoro è eccellente ma va studiato bene e utilizzato come si deve.
Hi-Hat: un capitolo dedicato all’hi-hat perché, per quanto mi riguarda , è l’unico elemento del set che ad oggi ancora non mi soddisfa. Il VH10 fa il suo lavoro egregiamente, ma ho notato che gestisce maluccio il passaggio della dinamica da chiuso ad aperto. E’ difficile descrivere cosa avviene perché apparentemente sembra funzionare tutto bene, ma io che sono un maniaco dell’hi-hat, noto che quando socchiudo leggermente…. il suono non cambia…mentre dovrebbe già andare in “semiaperto”. In altre parole, per ottenere tale dinamica di suono, bisogna alzare il piede un po' più del normale. Ho provato a confrontare questo effetto montando lo stesso piatto VH10 su altri moduli Roland (un TD30 e un TD50) ed il problema scompare! Quindi non si tratta di calibrazione (l’ho fatta io su tutti i moduli) e nemmeno di un problema del VH10 (ho usato lo stesso piatto su tutti i tre i moduli), ma si tratta invece del modulo TD27 che sembra esigere un offset “leggermente eccessivo” tra la posizione di chiuso e aperto. Ho anche investigato su forum stranieri e, soprattutto negli USA, ci sono altri utenti che hanno segnalato la mia stessa osservazione. Ho già provveduto a segnalare il tutto a Roland e sembra anche che altri utenti oltreoceano l’abbiamo fatto… speriamo quindi a breve arrivi un aggiornam,ento software che risolva questo “bug”. Resta comunque inteso che si tratta davvero di una sfumatura, infatti ho notato che il 99% degli utilizzatori non ha notato questo dettaglio.
Conclusioni: le nuove VAD sono dei gioiellini, sono in effetti costose ma in realtà giustificano alla grande il loro costo. Per chi come me ha bisogno di un elettronica che replichi il più possibile il feeling delle acustiche e di soddisfare anche l’aspetto estetico sul palco, sono inarrivabili (effetto WOW garantito). Qualsiasi tentativo di ottenere qualcosa di simile triggerando un set acustico vi porterà a risparmiare ben poco e non raggiungerete mai la qualità di questo set… io lo stavo per fare ma sono ben felice di non averlo fatto. La rumorosità del set è eccellente fatta eccezione per la cassa che “si fa sentire”, il feeling è molto molto vicino a quello di un set acustico, il rullante è il pezzo forte del set e assieme al ride digitale hanno permesso un grosso passo avanti nel mondo delle batterie elettroniche. I suoni del modulo risultano deludenti nella configurazione di default ma il modulo TD27 mette a disposizione un’infinità di strumenti di personalizzazione con efficacia sorprendente, bisogna però mettere in conto uno studio approfondito del modulo sonoro e diverse ore di test. Unica nota negativa, ma a titolo personale e non condivisa da molti, è la dinamica dell’Hi-Hat, che spero venga risolta a breve da Roland con un aggiornamento del software.
Acoustic set: Tama Rockstar B/B 22-10-12-14 + rullante Yamaha Recording Custom Brass 14x6,5 + piatti Zildijan K
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Messaggioda edmondo il lun nov 30, 2020 4:21 pm

bEH, COMPLIMENTI!!! aUGURONI e OTTIMA OTTIMA disamina, che fa bene ai batteristi e al Forum !! Queste sono perle e cose davvero preziose per questo posto in questo tempo. Tanti complimenti davvero.
GEAR:
A) TAMBURO Formula Custom (Red Sparkle) 6pz.: 10" 12" 13" 14"ft 16"ft 22x18"-
B) DS cassa in EvolutionSuperbassMaple 22x17" [del 2011, pre 2.0] + nuovi tom DS VENOM 10"12"14ft 16ft ( tutto in finitura Charcoal Satin ) -
C) X-DRUM: tom/timp. 10" 12" 13ft 14ft 20x18" ( black) -
D) DrumCraft 10" 12" 14"ft Maple +16"ft Birch, Series 8 (El.Black) + cassa 22x18" e Tom 8x7" nuova serie6 ( maple/walnut) -
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Messaggioda pessimo il mar dic 01, 2020 12:28 pm

marcoud ha scritto:Dunque, dopo un paio di settimane di test e un paio di week end full immersion, posso finalmente fare la mia recensione approfondita della nuova VAD503....e vi anticipo che non sarò breve! :)
Partendo dall’inizio:
Imballi: impressionante la cura che Roland applica ai dettagli, ad iniziare dagli imballi del prodotto, che arriva impacchettato a prova di bomba con cartoni incastrati in modo fantascientifico. Il montaggio del set poi risulta veloce e chiaro.
Hardware : è la prima cosa che mi è balzata all’occhio: la qualità è eccellente, a livello dei top di casa Pearl ai quali io sono abituato da sempre. Aste molto pesanti e stabilissime, consentono regolazioni millimetriche. Supporto reggitom e reggi modulo sonoro di qualità altrettanto buoba. Peccato che non includano anche il reggi-rullante (capisco l’asta hi-hat e il pedale cassa che sono elementi dinamici, ma l’asta del rullo non ha ragione di non essere inclusa nel kit).
Piatti : sono molto più sottili del passato e ben costruiti, l’impatto con le bacchette ora è decisamente più realistico. La risposta del crash è ottima …ma già lo era nei piatti di prima generazione; per quanto riguarda il ride invece il miglioramento rispetto al passato è molto più evidente: la sensibilità è al top e le dimensioni da 18” restituiscono un feeling superlativo. Simpatica anche la funzionalità che se si appoggia la mano il suono diventa “sordinato” come avviene nella realtà.
Rullante: è pesantissimo e assieme alla mesh triplo strato, le dimensioni reali da 14” e il nuovo sistema di trigger a 3 punti credo abbia raggiunto livelli di eccellenza…credo sarà difficile andare oltre. Internamente monta tre triggers ed una scheda per la gestione digitale degli stessi, tutto montato su una struttura complessa e ben studiata. I risultati sono evidenti perché, oltre ad una sensibilità strepitosa, l’effetto hotspot è definitivamente annullato, il positional sensing è eccellente e il cross stick molto efficace. Ad oggi solo i rim shot non mi soddisfano ancora, ma credo si tratti di ottimizzare qualche parametro. Una delle cose che ho apprezzato di più è la silenziosità, infatti il rullante è il pad più silenzioso dell’intero set e questo è importante perché consente anche di studiare tecnica per lunghi periodi senza disturbare nessuno. In buona sostanza il rullante è il piatto forte del set. Eccellente!
Cassa: Molto bella e robusta, è dotata del collaudato sistema di conversione Roland che praticamente monta sulla pelle battente una sorta di “cuscinetto” sul quale il pedale va a sbattere. L’effetto è molto realistico, la sensibilità del trigger è molto alta (…anche troppo, infatti ho dovuto aumentare il “retriggering” sulla centralina altrimenti spesso mi partivano colpi indesiderati). Unica nota da segnalare : risulta piuttosto rumorosa. E’ ovvio che trattandosi di una cassa vera e propria compare un effetto di “rimbombo” che con i kick pad classici dotati di mesh non c’è. Io ho risolto parzialmente riempiendo la cassa di cuscini e sistemandovi sotto un tappeto di gomma per bloccare la trasmissione delle vibrazioni verso il pavimento. Credo che possa essere d’aiuto anche sostituire la pelle frontale di serie con una pelle mesh che lasci sfogare ulteriormente l’aria della cassa. Questa sarà la prossima modifica che farò perché io suono in casa e devo prevenire il disturbo al vicinato.
Fusti dei tom: esteticamente stupendi, hanno un colore nero brillantinato di grosso effetto e i tiranti con relativi cerchi sono degni di fusti blasonati. Hanno pelli mesh doppio strato (solo il timpano ha triplo strato) ed hanno una pelle mesh anche nel lato risonante. La risposta del rimbalzo è molto buona, però solo il timpano mi risulta assolutamente pari ad un acustico mentre i tom hanno ancora un rimbalzo maggiore (forse potevano mettere le triplo strato anche sui tom). Internamente montano un semplice trigger, questa volta però è sistemato lateralmente e non più centrale come in passato, probabilmente per contrastare l’effetto hot spot che in effetti è del tutto assente. La rumorosità risulta in linea con i classici pad mesh di Roland, quindi molto buona. Diciamo che i tamburi sono belli e funzionali. Forse, se vogliamo trovare un difetto, possiamo dire che non giustificano il costo perché acquistando un fusto acustico entry level + un trigger interno + 2 pelli mesh, andremmo a spendere poco più della metà di quanto li fa pagare Roland. Resta però valido il discorso che la conversione Acoustic To Electronic presenta due svantaggi: la tenuta del valore economico nel tempo (un set Roland di questo livello terrà valore e rivendibilità eccellenti nel tempo mentre un set autocostruito sarà quasi invendibile) e l’affidabilità (con Roland si va sul sicuro, con l’auto costruito si va sempre incontro a continue ottimizzazioni e possibili imprevisti…cosa assai spiacevole in caso di utilizzo anche in situazioni live).
Modulo sonoro: il TD27 è sorprendente. La cosa più importante da dire è che la configurazione di default fa letteralmente schifo e se qualcuno la prova senza metterci le mani rimarrà molto deluso. La musica cambia, e anche molto, se regoli qualcosina. Innanzitutto i volumi, non so perché ma la configurazione di default ha i volumi bassissimi, basta alzare il “kit volume” che già migliora tutto. Poi indispensabile l’aggiornamento all’ultima versione software, che fa comparire nuovi kit ben più efficaci di quelli di default e ottimizza alcune funzionalità. Per quanto riguarda i suoni, come già detto sono rimasto inizialmente molto deluso, mi sembrava di aver fatto un passo indietro rispetto la mia precedente TD30, però dopo un approfondito studio posso dire che il tutto va visto sotto un punto di vista diverso. Infatti, si tratta di una “timbrica diversa” rispetto al passato, che in effetti è più “acustica”…meno processata. Partendo dai samples base, se si approfondisce il menù infinito che la TD27 mette a disposizione per personalizzare i suoni, si raggiungono risultati molto buoni. Io mi sono concentrato a lungo su un set che mi soddisfava al 40% (il numero 2 “Solid”) e dopo una domenica pomeriggio passata tra manuale e centralina posso dire di averlo portato al 90% del mio gradimento. Ora suona tutt’altra cosa e più lo utilizzo e più mi rendo conto che suona bene. Addirittura, suonando sopra ad alcuni brani, mi accorgo che ho realizzato proprio una copia esatta dei suoni dei brani originali. Davvero notevole e non ho ancora studiato alcuni parametri che potrebbero contribuire a migliorare il tutto ulteriormente. Probabilmente l’utilizzo dei VST darebbe migliori risultati, ma non ho voglia di vincolarmi ad un PC ed una scheda audio, voglio avere un set stand alone che funzioni bene di suo. Poi non mi dilungo nelle features già note come l’interfaccia blue tooth utilissima, la possibilità di importare gli user samples e tutte le altre cose che sono già ben scritte nel manuale e ben illustrate in molti tutorial in rete. Diciamo che questo modulo sonoro è eccellente ma va studiato bene e utilizzato come si deve.
Hi-Hat: un capitolo dedicato all’hi-hat perché, per quanto mi riguarda , è l’unico elemento del set che ad oggi ancora non mi soddisfa. Il VH10 fa il suo lavoro egregiamente, ma ho notato che gestisce maluccio il passaggio della dinamica da chiuso ad aperto. E’ difficile descrivere cosa avviene perché apparentemente sembra funzionare tutto bene, ma io che sono un maniaco dell’hi-hat, noto che quando socchiudo leggermente…. il suono non cambia…mentre dovrebbe già andare in “semiaperto”. In altre parole, per ottenere tale dinamica di suono, bisogna alzare il piede un po' più del normale. Ho provato a confrontare questo effetto montando lo stesso piatto VH10 su altri moduli Roland (un TD30 e un TD50) ed il problema scompare! Quindi non si tratta di calibrazione (l’ho fatta io su tutti i moduli) e nemmeno di un problema del VH10 (ho usato lo stesso piatto su tutti i tre i moduli), ma si tratta invece del modulo TD27 che sembra esigere un offset “leggermente eccessivo” tra la posizione di chiuso e aperto. Ho anche investigato su forum stranieri e, soprattutto negli USA, ci sono altri utenti che hanno segnalato la mia stessa osservazione. Ho già provveduto a segnalare il tutto a Roland e sembra anche che altri utenti oltreoceano l’abbiamo fatto… speriamo quindi a breve arrivi un aggiornam,ento software che risolva questo “bug”. Resta comunque inteso che si tratta davvero di una sfumatura, infatti ho notato che il 99% degli utilizzatori non ha notato questo dettaglio.
Conclusioni: le nuove VAD sono dei gioiellini, sono in effetti costose ma in realtà giustificano alla grande il loro costo. Per chi come me ha bisogno di un elettronica che replichi il più possibile il feeling delle acustiche e di soddisfare anche l’aspetto estetico sul palco, sono inarrivabili (effetto WOW garantito). Qualsiasi tentativo di ottenere qualcosa di simile triggerando un set acustico vi porterà a risparmiare ben poco e non raggiungerete mai la qualità di questo set… io lo stavo per fare ma sono ben felice di non averlo fatto. La rumorosità del set è eccellente fatta eccezione per la cassa che “si fa sentire”, il feeling è molto molto vicino a quello di un set acustico, il rullante è il pezzo forte del set e assieme al ride digitale hanno permesso un grosso passo avanti nel mondo delle batterie elettroniche. I suoni del modulo risultano deludenti nella configurazione di default ma il modulo TD27 mette a disposizione un’infinità di strumenti di personalizzazione con efficacia sorprendente, bisogna però mettere in conto uno studio approfondito del modulo sonoro e diverse ore di test. Unica nota negativa, ma a titolo personale e non condivisa da molti, è la dinamica dell’Hi-Hat, che spero venga risolta a breve da Roland con un aggiornamento del software.

Assolutamente perfetto. Hai descritto alla perfezione tutte le mie sensazioni! Per quanto riguarda l'Hi Hat mi sono arreso. Quella meravigliosa sensazione dell'appena aperto non c'è modo di averla. Una aggiunta: i suoni del set Roland France sono inutili e nulla aggiungono di importante.
Buona musica!
Batterie: Ludwig Classic Maple white marine pearl -- Yamaha Live Custom Hybrid -- Volume IDrum ---
Piatti: set Zildijan Avedis Armand --- set Paiste formula 602 seven sound
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Messaggioda edmondo il mar dic 01, 2020 3:07 pm

Una soluzione da neofita/profano: MA NON SI FA PRIMA A USARE UN HATs normale MAGARI DA 12" POLLICI, SCURO, LEGGERO, che specie se si va dal vivo non ha bisogno di essere amplificato (e se anche.....con un microfonino condensatore lo si ripiglia......)??!
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Messaggioda marcoud il mar dic 01, 2020 3:24 pm

In effetti ci stavo pensando. E per sentire l’ho-hat classico quando suono in cuffia pensavo di provare ad entrare direttamente nel modulo sonoro con un microfono (dinamico, non a condensatore come consigliato da un altro post qui sul forum) posizionato sul mio hi-hat “reale” Zildjian K. Però ho zero esperienza in merito, credete sia fattibile entrare direttamente dal microfono all’ingresso “mix in “ del modulo sonoro? Serve una scheda audio? Qualcuno sa consigliarmi qualche modello da acquistare adatto allo scopo?
Grazie
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Messaggioda pessimo il mar dic 01, 2020 4:30 pm

no,no. Quel coso deve funzionare bene. Se provate a vedere il livello stratosferico del ride, allora capirete il mio no. Chi ha realizzato un ride ed un rullante come quelli, non può non sistemare questo particolare!! Con l'Hi hat sono proprio le dinamiche oltretutto che risultano problematiche (naturalmente considerando il livello della batteria)
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Messaggioda marcoud il mar dic 01, 2020 4:48 pm

Concordo, però credo ci vorrà del tempo...e nel frattempo l’utilizzo di un hi-hat reale potrebbe essere un palliativo . Io stavo addirittura pensando di vendere il TD27 ...ma so che se poi esce la soluzione al problema dell’hi-hat me ne pentirò perché, a parte questo dettaglio, tutto il resto mi convince sempre più. Quindi martello a sangue il servizio clienti Roland per pretendere una soluzione (fatelo anche voi!!!) e nel frattempo cerco di sopravvivere.
Certo che tutto questo è un paradosso: moduli inferiori come il TD17, superiori con e il TD50 e anche modulo molto più vecchi come il TD30 non hanno il problema, il TD27 invece si. Solo lui. Ma era tanto difficile per Roland fare copia incolla anche sul TD27 della stessa tecnologia adottata su tutti gli altri moduli !?!?
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Messaggioda marcoud il mar dic 01, 2020 4:51 pm

Se date un occhiata qui vi rendete conto che il problema è noto anche oltreoceano:
https://www.vdrums.com/forum/advanced/technical/1241491-vad503-td27-hi-hat-issue
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Messaggioda pessimo il mar dic 29, 2020 10:42 pm

Niente da fare, ha ragione Marcoud. La centralina per quanto ci lavori non riesce a produrre suoni degni del livello della batteria. Ha tantissime funzionalità, è evoluta in modo supremo, ma...i suoni sono pessimi. Ho provato (spinto da un paio di messaggi scambiati) una Yamaha e fatto paragoni. Hardware Roland, tarature, capacità, dinamiche insuperabili, ma suoni yamaha vincenti 10 a zero. Con un computer attaccato, cambia tutto. E ti diverti alla grandissima. Ma cavolo...
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