labatteria.it

Altro colpo di deretano degno della culona del piano di sotto ...mentre mi stavo godendo il cd dei Morglbl (vedi altro post) e scorrevo la tendina di dx di youtube cercando altro loro materiale, mi son imbattuto incuriosito in questo cd pensando: "sara' il solito axeman di nuova generazione che si misura con la musica dell'INARRIVABILE, quindi roba gia' sentita e ritrita pero' vabbe' sentiamo lo stesso"... di solito continuo ad ascoltare se sento una musica godibile, alle mie orecchie, ed anche se il sound della batteria e' come dico io... infatti clicco su play ed il cd si apre con note ormai gia' digerite da anni ed anni ma rinfrescate da un approccio jazz fusion a tratti anche potente (doppio pedale ad esempio), infarcito da virtuosismi che impreziosiscono i pezzi rendendoli frizzanti il giusto (da sentire ad esempio "all along the watchtower" con un'interscambio di fraseggio tra i musicisti davvero notevole ) ed un suono di batteria che non mi dispiace, poi vado nei credits del cd e con stupore chi mi trovo ?!?!?! Si proprio LUI che come il cacio sui maccheroni suona di tutto sempre con gusto e solita immensa maestria...Mr. Colaiuta plays Jimi Hendrix...enjoy !!!!!!!!!!!!!!!!!
Vi segnalo la versione con chitarra acustica di "the wind cries mary" davvero ben riuscita ...l'acustica esce nei pezzi piu' soft insieme ad un bel contrabbasso e vi assicuro che e' la ciliegina su una torta davvero ben preparata e che probabilmente non sarebbe dispiaciuta manco al SUPREMO !!!!!!!!!!! Una sorta di rivisitazione jazz fusion del repertorio di Hendrix davvero godibile il tutto magistralmente condotto dal nostro Vincenzino... & soci
qui il cd completo https://www.youtube.com/watch?v=PUOqDbZcThs

qui i credits per chi fosse eventualmente scettico... cmq basta sentire un po' di fraseggi della batteria per capire subito che LUI c'e', eccome !

BRIAN BROMBERG ÁLBUM: Plays Jimi Hendrix ANO: 2010 PAÍS: EUA GENERO: Jazz ESTILO: Fusion MÚSICOS: Brian Bromberg: Bass [Piccolo], Electric Bass, Double Bass [Acoustic Bass] Vinnie Colaiuta: Drums

Nulla da dire su Colaiuta in quanto a tecnica, ma sinceramente Manic Depression è inascoltabile per il mio gusto, anche i suoni li trovo orribili.

Vi.Bonham naturalmente de gustibus, certo e' un'album che si discosta parecchio dai cliche' tradizionali d'esecuzione di cover di pezzi di Hendrix, sia per suoni che per fedelta' col mood originale e quindi c'e' a chi piace e a chi no... nonostante questo personalmente ho trovato di gusto l'uso della chitarra acustica in alcuni pezzi e interessante l'interplay tra i musicisti che in alcuni momenti raggiungono ottimi livelli, visto la maestria che li contraddistingue, pur stravolgendo a volte il pezzo stesso, ma ben vengano questo tipo di cover diverse... che la faccio a fare una cover pari pari all'originale se non ci metto/aggiungo qualcosa di mio ?... senza questo tipo di lettura sarebbe l'ennesima, millemillesima, noiosa e ritrita ed inutile cover di Hendrix

Edmondo quindi te gusta ?

Il problema non è l'idea (che comunque non è nulla di innovativo, il jazz-fusion a cui afferisce Colaiuta vive praticamente di cover di brani precedenti, ma questo è un discorso troppo ampio), ma come è realizzato, personalmente non mi piace affatto e anzi, Colaiuta è sempre uguale a se stesso e davanti all'impronta del sottovalutatissimo Mitchell non regge. L'equilibrio è il principale problema di coverizzare Hendrix e, almeno per me, qui non hanno centrato il punto.

Va da se' che l'impronta fusion comporti suite piene di tecnicismi autoincensanti ed a volte stucchevoli , ma cmq in questo cd ho trovato un'intenzione diversa ed a tratti interessante imho, non capisco con equilibrio cosa vuoi intendere... sinceramente e' il primo cd che sento con cover di Hendrix eseguite con un'altro approccio che non sia il solito scimmiottare pari pari il DIVINO, e gia' questo lo rende interessante, con questo non parlo di capolavoro, tutt'altro ma mi e' sembrato interessante scoprire e sentire come se la cava Colaiuta in questo genere e debbo dire che mi e' piaciuto soprattutto in quei passaggi dove marca e puntella il tempo in modo lento ed inesorabile o dove aggiunge il doppio pedale dando ancora piu' potenza al pezzo... vorrei essere io sempre lo stesso come fa lui e cmq non sono d'accordo, Colaiuta negli anni l'ho sentito in tutte le salse e generi e da' sempre quel qualcosa in piu' a chi ha la fortuna di metterlo sotto contratto, nessuno come lui sa' adattarsi ai vari generi riuscendo ad essere duttile e creativo allo stesso tempo, non a caso stiamo parlando di uno dei maggiori/migliori session-man degli ultimi trent'anni, dal jazz al thrash/metal e tutto cio' che ci passa in mezzo... se fosse davvero sempre lo stesso come affermi non suonerebbe con il mondo intero...con questo rispetto la tua opinione, come dicevo de gustibus.

Si devo dire che lo trovo interessante!

"sinceramente e' il primo cd che sento con cover di Hendrix eseguite con un'altro approccio che non sia il solito scimmiottare pari pari il DIVINO"

Giusto per la cronaca,un progetto su Hendrix interpretato da un quartetto di musicisti jazz appartenenti all'area più sperimentale.
Qui eseguono a mio parere discretamente e poco convincenti a mio parere(cioè troppo aderentii all'originale)comunque non sono cover(termine che odio)

https://youtu.be/MG4J1X-le48

A me dei classici o pezzi e composizioni altrui interessano come territorio comune da esplorare, tenendone qualche richiamo riconoscibile,ma facendolo proprio.
La cover tale e quale mi sembra esercizio da ragazzini alle prime armi.

Ascoltati alcuni pezzi, mi piace molto il sound soprattutto della chitarra, Christy Doran non lo conoscevo, interessante... cmq ci mettono del proprio nella reinterpretazione dei pezzi ed il risultato non mi sembra malvagio anzi...

Hey Joe esci fuori da quel cazzo di club pieno di fumo!!

https://youtu.be/7RUrnzgR7Kg

E L'ideale reunion fra Miles Davis e Hendrix

https://youtu.be/2UnA376RC6c