Ultimamente nei generi più vigorosi si vedono sempre più batteristi menare come fabbri sul set, sembra che in qualche modo se la vogliano prendere con la batteria capitata sotto mano anziché menarsi con qualcuno.
A me capita di vedere batteristi che si suonano "forte" ma in modo giusto, mentre altri in modo piuttosto gratuito.
In particolare sui piatti.
Già tempo fa Jojo Mayer in una clinic (credo 20 anni fa) faceva notare che un piatto suonato molto forte suona male.
In questo video se masticate un pò l'inglese c'è un buon concetto di base, sul suonare forte:
https://www.youtube.com/watch?v=y-kxX5cB_pQ
Lui dice che mentre suona vuole sentire il set suonare come lo sente lui. In sostanza se il rullante deve uscire molto, allora suonerà forte solo lui. I piatti dovranno uscire in modo più uniforme e non appuntito, quindi colpire il povero crash a due mani non ha più senso.
Non a caso se si va in studio spesso si sente dire "quel piatto li è troppo alto, suonalo piano", e noi scandalizzatissimi facciamo una gran fatica ad accontentarlo.
In sostanza è l'approccio a cui sono arrivato anche io: i piatti si in modo deciso ma non a scaricare il peso (anzi), movimento ad uscire sui crash, ma sul rullante ben decisi sul backbeat per dargli "la pezza" che ci si aspetta.
Tutto ciò lo relego ai generi più robusti. Però a me personalmente piace vedere un batterista che trasmette energia se sto ascoltando un concerto rock.