Lord e' sulla buona strada...
Leggetela la sezione acustica!!
Allora come detto gia' da Lorenzo i suoni percussivi sono molto corti. La sensazione di nota e' direttamente legata al ripetersi continuo nel tempo (almeno qualche secondo) di oscillazioni periodiche nell'aria. Le pelli si fermano subito, e cosi' le oscillazioni nell'aria. Al nostro orecchio piu' che una nota arriva un suono impattivo.
Anche a livello fisico e' cosi': analizzando il suono di una percussione con un analizzatore di spettro noterete come e' diverso da una nota di chitarra, basso, voce umana o rutto in genere (Provateci davvero).
In tutti gli ultimi casi troverete una linea principale corrispondente alla fondamentale e tante (o non tante) linee secondarie, equidistanti (sono gli armonici), di ampiezza variabile ma minore rispetto alla principale. Sono gli armonici a dare il "timbro", il colore al suono, quelli che ci permettono di dire che una pinstripe suona piu' secca di una clear ambassador (la pinstripe infatti abbatte gli armonici perche' e' iu' spessa e fisicamente non ce la fa a vibrare a frequenze alte).
Lo "spettro" della batteria, invece, non sara' a linee discrete, ma sara' una "montagnetta", una distribuzione continua di energia acustica. Significa che non esiste una nota fondamentale su cui accordare e che non esistono armonici direttamente correlati a questa.
Tutto quello che si puo' fare e' far andare in risonanza pelle e fusto, ovvero tendere la pelle in modo che produca una distribuzione che abbia il picco in corrispondenza della frequenza di risonanza del fusto. In questo caso il suono e' piu' pieno e vivo.
Ma bisogna trovarla questa frequenza... e non e' detto che piaccia il suono risultante...
Morale della favola:
meno problemi teorici e piu' lavoro di accordatura e sperimentazione!
Roberto Ficarella
cioto@libero.it
http://www.labatteria.it
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