BATTERISTI DELLA TERRA DI MEZZO
Inviato: dom mar 17, 2019 12:20 am
Mi è successa questa cosa, che mi ha lasciato perplesso.
Premetto che suono da sempre come batterista non professionista. Ho una cinquantina d’anni. Faccio il professionista in un altro mestiere, quindi ho perfettamente la percezione della grande differenza che esiste. Ho studiato molto, con metodo, con pazienza e caparbietà. Ma per diventare un vero professionista devi dedicare allo strumento tutto te stesso con lo studio vero, quello di quattro o cinque anni a tempo pieno. Il tempo che ritagli, anche se sembra abbastanza non lo è veramente. (questo a mio modestissimo parere)
La maggior parte dei batteristi della “terra di mezzo”, come l’ho chiamata ironicamente, (bravini ma non abbastanza, precisi ma non abbastanza, studiati ma non abbastanza, con lacune, ecc) sono bulimici della batteria (chiaramente vivendola solo come passione) è sempre alla ricerca del miglioramenti, di un’ora per studiare qualcosa di nuovo, perché chiaramente da una vita in rincorsa verso l’irraggiungibile traguardo. Bene. L’altra settimana faccio una serata con un gruppo con cui suono da un po’; quel jazzettino mainstream da sottofondo di cena elegante e cantante con voce suadente. Tante spazzole un po’ di bossanova, swing ecc. Insomma diciamo che per accompagnare quella roba oltre qualche sporadica prova non studio un cazzo.....
Tra il pubblico salta fuori un nipote di uno del gruppo, cantante di un famoso gruppo musicale italiano (membro inserito da qualche anno perché più giovane di me). Tira e molla e che non vuoi che faccia la carambata e salti sul palco a fare un pezzo con noi. Io avevo già cercato di barcamenarmi alla benemeglio per tutto il concerto cercando di ricordarmi tutto il nostro repertorio, lui vuole fare Moondance di Van Morrison, io lo stronzo Irlandese lo amo da trent’anni quindi i suoi pezzi li so a memoria ed il pezzo l’avevamo in repertorio, quindi mi va di lusso e la sfango egregiamente. Poi non contento e preso dall’euforia del pubblico in delirio continua ancora, si mette al piano e inizia un pezzo che.....cazzarola non avevo mai suonato, si sentito alla radio diverse volte, ma Lionel Richie pur rispettandolo, non è mai stato uno degli artisti che ho seguito, quindi cerco di accompagnare con un funky classico....in apnea cercando di stare più dritto possibile (meno male che nel gruppo c’è un bassista monumentale) seguo le indicazione dello show men ( comunque bravissimo sotto tutti i punti di vista, canto, presenza scenica, carisma, ironia, educazione....la famosa differenza) e porto alla chiusura il pezzo. Bestemmio tra me e me perché pensavo: - l’avessi saputo mi sarei preparato -. Il cantante scende dal palco tra gli applausi scroscianti e noi finiamo dopo un’altra oretta il concerto. Con la solita autostima che mi contraddistingue penso di aver fatto una figura di merda totale, quindi testa bassa smonto tutto e mi defilo.
A fine serata, quando si finisce di caricare le auto e ci si saluta, il chitarrista mi dice.....XXXX ha detto che dall’ultima volta che è venuto sentirci siamo migliorati molto ed ha detto che è anche merito del nuovo batterista...che è un batterista che sa quello che fa e non rompe i coglioni.
C’ho pensato a lungo a questo episodio.
Penso che volesse dire che non fa niente per far vedere che sa fare. In effetti è vero perché non so fare un cazzo di mirabolante.
Quindi mi sono chiesto dove è la percezione del punto di vista della bravura di un batterista visto dai non batteristi ??? Ho forse visto solo dai cantanti, che non amano che nessuno gli rubi la scena ? La cosa mi ha colpito perché detta da uno che è andato su Rai Uno più volte, e credetemi senza falsa modestia da parte mia ben conscio della normalità del mio drumming.
Mi piacerebbe sentire il, vostro punto di vista.
Premetto che suono da sempre come batterista non professionista. Ho una cinquantina d’anni. Faccio il professionista in un altro mestiere, quindi ho perfettamente la percezione della grande differenza che esiste. Ho studiato molto, con metodo, con pazienza e caparbietà. Ma per diventare un vero professionista devi dedicare allo strumento tutto te stesso con lo studio vero, quello di quattro o cinque anni a tempo pieno. Il tempo che ritagli, anche se sembra abbastanza non lo è veramente. (questo a mio modestissimo parere)
La maggior parte dei batteristi della “terra di mezzo”, come l’ho chiamata ironicamente, (bravini ma non abbastanza, precisi ma non abbastanza, studiati ma non abbastanza, con lacune, ecc) sono bulimici della batteria (chiaramente vivendola solo come passione) è sempre alla ricerca del miglioramenti, di un’ora per studiare qualcosa di nuovo, perché chiaramente da una vita in rincorsa verso l’irraggiungibile traguardo. Bene. L’altra settimana faccio una serata con un gruppo con cui suono da un po’; quel jazzettino mainstream da sottofondo di cena elegante e cantante con voce suadente. Tante spazzole un po’ di bossanova, swing ecc. Insomma diciamo che per accompagnare quella roba oltre qualche sporadica prova non studio un cazzo.....
Tra il pubblico salta fuori un nipote di uno del gruppo, cantante di un famoso gruppo musicale italiano (membro inserito da qualche anno perché più giovane di me). Tira e molla e che non vuoi che faccia la carambata e salti sul palco a fare un pezzo con noi. Io avevo già cercato di barcamenarmi alla benemeglio per tutto il concerto cercando di ricordarmi tutto il nostro repertorio, lui vuole fare Moondance di Van Morrison, io lo stronzo Irlandese lo amo da trent’anni quindi i suoi pezzi li so a memoria ed il pezzo l’avevamo in repertorio, quindi mi va di lusso e la sfango egregiamente. Poi non contento e preso dall’euforia del pubblico in delirio continua ancora, si mette al piano e inizia un pezzo che.....cazzarola non avevo mai suonato, si sentito alla radio diverse volte, ma Lionel Richie pur rispettandolo, non è mai stato uno degli artisti che ho seguito, quindi cerco di accompagnare con un funky classico....in apnea cercando di stare più dritto possibile (meno male che nel gruppo c’è un bassista monumentale) seguo le indicazione dello show men ( comunque bravissimo sotto tutti i punti di vista, canto, presenza scenica, carisma, ironia, educazione....la famosa differenza) e porto alla chiusura il pezzo. Bestemmio tra me e me perché pensavo: - l’avessi saputo mi sarei preparato -. Il cantante scende dal palco tra gli applausi scroscianti e noi finiamo dopo un’altra oretta il concerto. Con la solita autostima che mi contraddistingue penso di aver fatto una figura di merda totale, quindi testa bassa smonto tutto e mi defilo.
A fine serata, quando si finisce di caricare le auto e ci si saluta, il chitarrista mi dice.....XXXX ha detto che dall’ultima volta che è venuto sentirci siamo migliorati molto ed ha detto che è anche merito del nuovo batterista...che è un batterista che sa quello che fa e non rompe i coglioni.
C’ho pensato a lungo a questo episodio.
Penso che volesse dire che non fa niente per far vedere che sa fare. In effetti è vero perché non so fare un cazzo di mirabolante.
Quindi mi sono chiesto dove è la percezione del punto di vista della bravura di un batterista visto dai non batteristi ??? Ho forse visto solo dai cantanti, che non amano che nessuno gli rubi la scena ? La cosa mi ha colpito perché detta da uno che è andato su Rai Uno più volte, e credetemi senza falsa modestia da parte mia ben conscio della normalità del mio drumming.
Mi piacerebbe sentire il, vostro punto di vista.