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Ansia e stress, sono il male del secolo?

Qui nessuna conversazione sara' off-topic: tutti gli argomenti sono ammessi (eccetto quelli che rientrano negli altri forum).

Messaggioda Whatstheweatherliketoday il lun mar 27, 2017 9:59 am

3bla capisco il tuo discorso. ma vorrei farti stare attento su una questione: che tu sia mia cuggino di 4 anni o un alcolizzato, se superi una certa soglia di alcol nel sangue derivante dalle abitudini ma anche dal tuo fisico, ti ubriachi e stai sbronzo duro, ovvero, noncapisci nonricordi, ecc ecc.
con lo spinello è diverso, nel senso che una volta imparata a conoscere la sensazione di rilassamento si impara a gestire proprio il fenomeno, per cui io mi fumo un sacco di spinelli ma è difficile che mi vedi lento e scemo (a meno che non voglia io appunto essere rilassato e ho il tempo per spegnermi un attimo sul divano). non mi sento neanche svantaggiato rispetto a uno che non ha fumato, ecco.
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Messaggioda 3bla il lun mar 27, 2017 12:09 pm

Capisco il tuo discorso e ho diversi amici che mi dicono la stessa cosa, io non me ne intendo abbastanza..Non so quali siano i benefici che traggono quelli che ne fanno uso abitualmente come te.
È un argomento complesso quello della liberalizzazione...la preoccupazione è naturalmente per i ragazzini..Non so se mio nipotino una volta raggiunta la maggiore età se cominciasse a fumare come la prenderei..un po' di preoccupazione è comprensibile.
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Messaggioda Headbanger82 il mar mar 28, 2017 10:59 am

Whatstheweatherliketoday ha scritto:3bla capisco il tuo discorso. ma vorrei farti stare attento su una questione: che tu sia mia cuggino di 4 anni o un alcolizzato, se superi una certa soglia di alcol nel sangue derivante dalle abitudini ma anche dal tuo fisico, ti ubriachi e stai sbronzo duro, ovvero, noncapisci nonricordi, ecc ecc.
con lo spinello è diverso, nel senso che una volta imparata a conoscere la sensazione di rilassamento si impara a gestire proprio il fenomeno, per cui io mi fumo un sacco di spinelli ma è difficile che mi vedi lento e scemo (a meno che non voglia io appunto essere rilassato e ho il tempo per spegnermi un attimo sul divano). non mi sento neanche svantaggiato rispetto a uno che non ha fumato, ecco.


Quando ci becchiamo noi due per due chiacchere a suon di Rizla e :tru ?
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Messaggioda Whatstheweatherliketoday il mar mar 28, 2017 11:27 am

:tru :tru ti scrivo su facebook elia ;)
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Messaggioda DannyK il mer mar 29, 2017 10:00 am

Ad ogni modo, a scanso di equivoci dovuti alla partenza del thread, ci tengo nuovamente a sottolineare che fumare erba non serve assolutamente a ridurre stati ansiosi o da stress, anzi può peggiorarli.. :wink:
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Messaggioda DIRTY SNARE il mer mar 29, 2017 11:18 am

e ditelo anche ad AnBra, sono stanco di sorbirmi tutto il suo fumo nei nostri viaggi Italia-Russia

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Messaggioda Headbanger82 il mer mar 29, 2017 11:38 am

DIRTY SNARE ha scritto:e ditelo anche ad AnBra, sono stanco di sorbirmi tutto il suo fumo nei nostri viaggi Italia-Russia

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Me lo porto in viaggio io valà!
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Messaggioda DIRTY SNARE il mer mar 29, 2017 1:39 pm

lasciami giù la batteria glitterata però, che mi serve.

:)
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Messaggioda DannyK il mer mar 29, 2017 3:16 pm

Butto lì un'altra riflessione nata da due chiacchiere con un collega... e se l'ansia e lo stress, oltre che il male del secolo, fossero anche il problema di chi "non ha problemi"?
Penso che i nostri nonni, bisnonni e così via, l'ansia come la consideriamo oggi, non sapessero neanche cos'è... probabilmente quando le preoccupazioni importanti erano all'ordine del giorno, non si aveva tempo di focalizzarsi su problemi immaginari", come definisco i sintomi psico-somatici.. oggi che invece la maggior parte di noi, per fortuna, non deve preoccuparsi in maniera ossessiva di sopravvivere (anzi a volte le preoccupazioni sono se spendere i soldi nell'ultimo cellulare o nella vacanza), ecco che il nostro cervello ci induce uno stato di allerta fittizio.. non so se è semplice da spiegare, ma dovrebbe essere chiaro.

A supporto di questa tesi porto il numero di suicidi che aumenta all'aumentare del benessere (o perlomeno quello che noi consideriamo tale) della società. Quasi come se lo stare troppo bene, porti più velocemente stati ansiosi che poi inevitabilmente sfociano nella depressione.
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Messaggioda 3bla il mer mar 29, 2017 7:18 pm

Non so se sia così, ricordo una zia morta a cent anni negli anni ottanta, ogni tanto si metteva a piangere senza motivo, e mio zio che mi aveva visto stupito e preoccupato mi aveva detto..ha la depressione è da quando aveva vent'anni che fa così...In più lavoro con gli anziani e molti soffrono di depressione, ipocondria e quant'altro..e a detta dei figli e parenti vari sono situazioni che perdurano da sempre, solo l altro giorno uno dei figli di una signora molto anziana mi ha detto: mia madre Santa donna ma è stata dura crescere con lei.(ipocondria e depressione).
Eppure è gente che ha vissuto sia la prima che la seconda guerra (questa ha 98 anni)...Io penso che la mente umana possa essere portata a farci stare bene tramite la meditazione..altrimenti in qualsiasi epoca crea vari problemi che sono pressapoco gli stessi con più o meno gravità..
Per quanto riguarda i suicidi, anche quelli non credo siano aumentati...ci sono sempre stati.
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Messaggioda bumbato il mer mar 29, 2017 8:01 pm

probabilmente quando le preoccupazioni importanti erano all'ordine del giorno, non si aveva tempo di focalizzarsi su problemi immaginari", come definisco i sintomi psico-somatici..


importanti, ma definite, chiare, dure e imprevebili talvolta ma non come la goccia cinese.

una grandinata poteva rovinarti il raccolto, arrivare a fine mese...
... ma oggi la condizione totale ti vuole verme e ansioso. ti chiamano al telefono per farti un contratto, arriva la busta di equitalia, parcheggi e temi la multa, è tutto così, l'uomo d'oggi vive in una nevrosi collettiva.

Se non stacchi e ti dici IO NO, non ne esci. Se ti fai prendere dal vortice, il vortice non lo vedi nemmeno e ci vivi dentro come polvere di tempesta.

chi sta fermo può vivere benissimo o malissimo. dipende prima di tutto quanto ci si sente presi da ciò che gira intorno, quanto ci si sente parte della realtà transitoria e fasulla che caratterizza ogni epoca, inclusa la nostra.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.

Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono. Malcolm x
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Messaggioda DannyK il mer mar 29, 2017 8:04 pm

3bla grazie della testimonianza... ognuno ha le sue esperienze di vita ed è giusto confrontarsi.. si beh, di certo la mente umana è sempre quella ed altrettanto di certo questa è l'unica epoca che ho vissuto, tutte le altre sono supposizioni :).. per quanto riguarda il discorso dei suicidi mi riferivo ai paesi che statisticamente ne hanno di più (nord europa e giappone) che sono anche considerati quelli con il maggior benessere.

Bumbato, sono pienamente d'accordo.
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Messaggioda DannyK il lun apr 03, 2017 6:20 pm

uppo per chiedere una cortesia a tutti quelli che hanno partecipato alla discussione proponendo varie soluzioni al problema dell'ansia...

sapreste indicarmi dei libri o delle letture per i vostri metodi meditativi? mi piacerebbe informarmi meglio su queste cose...
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Messaggioda IlGiovaneIko il mar apr 04, 2017 7:45 am

Io ho iniziato con "Mindfulness" di Pietro Spagnulo. Assolutamente consigliabile.
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Messaggioda Whatstheweatherliketoday il mar apr 04, 2017 8:32 am

storia della follia, di focault. Così per capire che in ogni caso non è che dobbiamo diventare dei monaci buddhisti ne impiegati perfetti
:tru
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Messaggioda DIRTY SNARE il mar apr 04, 2017 8:35 am

Grazie Iko, tengo buono il consiglio per un prossimo acquisto!

Io posso segnalare "Insegnaci la quiete" di Tim Parks, di cui vi allego breve descrizione, libro assolutamente illuminante.

Descrizione

"Nel momento in cui i medici avevano rinunciato a curarmi - e io a farmi curare da loro -, proprio quando mi vedevo già imprigionato in una condizione di vita contrassegnata dal dolore cronico, c'è stato qualcuno che mi ha proposto un modo bizzarro per venirne fuori: 'Impara a stare fermo e a respirare', è stato il consiglio". Afflitto da una malattia invalidante che nessuno riesce a spiegare o alleviare, Tim Parks comincia a esplorare il misterioso e affascinante rapporto che lega la mente al corpo. È aperto a ogni soluzione, ma non sospetta che gli esercizi di respirazione - e la meditazione - possano fornire le risposte ai suoi interrogativi e una insperata via d'uscita per lui, istintivamente scettico verso qualsiasi teoria esoterica o new age. Da questa rinnovata consapevolezza si avvia non soltanto un istruttivo e a tratti esilarante percorso alla ricerca degli effetti della malattia sul proprio lavoro e su quello degli altri scrittori, ma anche una riflessione stimolante sul ruolo che hanno lo sport e l'arte nel modellare il nostro atteggiamento verso la salute, una meditazione sull'identità e la dimensione spirituale. Senza dimenticare che quello della malattia è lo sfondo esistenziale di tutti gli esseri umani (o quasi), Parks ci insegna a fidarci anzitutto di quello che "dice" il nostro corpo, mostrandoci con intelligenza e ironia che è proprio questa l'unica strada che conduce all'armonia e al benessere.

:)
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Messaggioda raffaele il mar apr 04, 2017 10:55 am

Bel topic.
Ansia e stress non sono il male del secolo, direi che sono sempre esistiti, solo che oggi siamo numericamente notevolmente cresciuti rispetto anche solo ad un decennio fa e quindi anche l'ansia e lo stress sono aumentati proporzionatamente e ciò è causa poi di disturbi neurologici mal distribuiti tra la massa dei consociati che non di rado, se non curati, sfociano poi in uno sfogo violento contro il malcapitato di turno.
Ci sono molti farmaci che servono per controllare stati ansiosi e stress ma, come noto, se da un lato curano certe problematiche ne peggiorano altre causando altri problemi i quali richiedono per la cura ulteriori medicine, e l'industria farmaceutica ringrazia.
Un metodo per liberarsi dallo stress e dall'ansia, oltre che ad una buona dieta e all'esercizio fisico leggero, è la meditazione.
Ho imparato in Birmania un metodo tipico spiegatomi da un monaco buddista all'interno di una stupe.A parte il luogo suggestivissimo, il metodo è alla portata di tutti; semplice e che si può fare in ogni luogo (quasi).
Ve lo descrivo poi se seguirete alla lettera quello che scrivo già dalla prima seduta vi sentirete più rilassati e tranquilli e più concentrati sulle cose che dovete fare.
Consiglio di farlo almeno una volta al giorno o anche due, mattina e sera, o prima di un lavoro particolarmente stressante.Durata: 5 minuti.Facile e veloce, ma va fatto bene altrimenti non serve a nulla.
Prima cosa: la postura. Vi mettete seduti comodamente su un tappeto e comunque dovete togliervi almeno le scarpe.
Le gambe vanno piegate , come fanno gli indiani (per capirci :) ) ma non mettete un arto sopra ad un altro .La posizione del loto va fatta solo dopo anni di sedute iniziatiche come quella che vi sto descrivendo.Dunque gambe piegate ma non una sopra all'altra.pIEDE DESTRO TRA IL PIEGAMENTO DELLA GAMBA SINISTRA, ALL'INTERNO E GAMBA SINISTRA PIEGATA CON IL PIEDE ben attaccato alla gamba destra (ogni tanto mi scappa il maiuscolo, non fateci caso). Importante è non sentire doloro altrimenti non riuscirete a meditare.Le gambe un pò tireranno, aspettate qualche secondo ma poi vedrete che quella posizione è comodissima.
Passiamo alla schiena. Schiena drittissima.Tra gambe e schiena dovete fare un angolo di 90 gradi con schiena perfettamente dritta.Lasciate cadere le spalle, non devono stare in tensione.Dunque alzatele volontariamente e lasciatele cadere.Quella è la posizione delle spalle da tenere.
Braccia: lasciatele cadere tra le vostre cosce poi mettete il palmo destro sopra quello sinistro.I pollici devono leggermente toccarsi.Non devono assolutamente spingersi tra loro o la meditazione non la farete serenamente.I pollici devono appena toccarsi, in modo naturale.
Volto. Potete tenere gli occhi aperti o semichiusi.Io consiglio chiusi perchè se li tenete aperti poi cominciate a guardare le cose intorno e vi deconcentrate.
Atto meditativo: ci sono monaci buddisti che passano al secondo grado dopo 30 o 40 anni del primo stadio.La gente comune, buddista, si ferma a fatica al primo stadio resistendo 5 minuti. Io al massi 30 secondi, ma sono un novizio :D . In cosa consiste il primo grado di meditazione: semplice ma difficilissimo da farlo per anche solo 2 minuti.Quelli molto bravi arrivano a 5 minuti. Dovete fare entrare aria e dal vostro naso e farla uscire sempre dal vostro naso e dirigere il pensiero solo sul vostro naso ossia pensare solo all'aria che entra ed esce dal vostro naso.Se il pensiero si stacca da questo potete alzarvi, la meditazione è finita.La meditazione dura sinchè riuscite a tenere fermo il pensiero solo sul respiro.Il monaco mi ha detto che c'è un segreto: pensate alla punta del vostro naso e a cosa sentire mentre esce o entra l'aria...è più facile che pensare solo al puro respiro.
Ciaooooo :)
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Messaggioda DIRTY SNARE il mar apr 04, 2017 11:35 am

mi piace questo topic, sempre di più, ma mi sento di sconsigliare la meditazione fai da te
ho tentato una MEDITAZIONE DA UFFICIO, mandate qualcuno a sgrovigliarmi?

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Messaggioda raffaele il mar apr 04, 2017 1:14 pm

DIRTY SNARE ha scritto:mi piace questo topic, sempre di più, ma mi sento di sconsigliare la meditazione fai da te
ho tentato una MEDITAZIONE DA UFFICIO, mandate qualcuno a sgrovigliarmi?

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Non hai seguito i miei consigli :D :D :D :D oppure hai inspirato troppo forte :D :D :D e poi non ti sei tolto nemmeno le scarpe...non sei un bravo studente :D :D
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Messaggioda DIRTY SNARE il mar apr 04, 2017 1:39 pm

Perdonami, errore grossolano, soprattutto da un fenomeno della plasticità e della coordinazione come il sottoscritto.

:cry:

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Messaggioda DannyK il mar apr 04, 2017 4:10 pm

ahahahahah :lol:

grazie per i consigli sia pratici che bibliotecari :D
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Messaggioda IlGiovaneIko il mar apr 04, 2017 4:19 pm

@raf - la meditazione del respiro è anche alla base della pratica della mindfulness. Il problema è che messa nei termini prospettati (ovvero quando perdi la concentrazione esci dalla pratica) va benissimo in una cultura come quella indiana, ma in un contesto competitivo come quello occidentale odierno, rischia di esaltare il lato appunto della competizione che non solo non esiste nel contesto d'origine, ma è la causa prima dello stress nel nostro.

L'approccio della mindfulness è completamente opposto. Va benissimo perdere la concentrazione, perchè quando te ne accorgi fai un atto di consapevolezza, quando riporti gentilmente ed in maniera non giudicante l'attenzione sul respiro fai un atto di benevolenza nei tuoi confronti e quando torni ad essere concentrato sul respiro sei consapevole del momento presente, che è lo scopo della mindfulness. L'arte di sfruttare al meglio gli scivoloni e farli diventare i tuoi migliori alleati :D
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Messaggioda DIRTY SNARE il mar apr 04, 2017 4:34 pm

Danilo, Tim Parks è Inglese, ma è Veronese di adozione!
Vive sulle colline appena fuori Verona, lo andiamo a trovare, beviamo 15 bottiglie di Amarone e lo stress scompare all'istante!

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Messaggioda raffaele il mar apr 04, 2017 5:39 pm

IlGiovaneIko ha scritto:@raf - la meditazione del respiro è anche alla base della pratica della mindfulness. Il problema è che messa nei termini prospettati (ovvero quando perdi la concentrazione esci dalla pratica) va benissimo in una cultura come quella indiana, ma in un contesto competitivo come quello occidentale odierno, rischia di esaltare il lato appunto della competizione che non solo non esiste nel contesto d'origine, ma è la causa prima dello stress nel nostro.

L'approccio della mindfulness è completamente opposto. Va benissimo perdere la concentrazione, perchè quando te ne accorgi fai un atto di consapevolezza, quando riporti gentilmente ed in maniera non giudicante l'attenzione sul respiro fai un atto di benevolenza nei tuoi confronti e quando torni ad essere concentrato sul respiro sei consapevole del momento presente, che è lo scopo della mindfulness. L'arte di sfruttare al meglio gli scivoloni e farli diventare i tuoi migliori alleati :D


Scusa la mia ignoranza ma non so cos é il mindfulness.

Comunque sia perché dici che la meditazione concentrata solo sul respiro esalta lo spirito competitivo? Ti assicuro che non é così ma anzi ti fa sentire più tranquillo e concentrato eliminando stress e eventuale depressione se esistente. Non é una sconfitta o un traguardo da raggiungere prima di altri rimanere concentrati sul respiro.La cosa va presa seriamente ma senza forzature.Tutto deve avvenire naturalmente.Se perdi concentrazione non fa niente puoi riprovare o alzarti.nessunoti giudica e sei tu a decidere quando alzarti.Sta di fatto che rimanere concentrati sul respiro in quella posizione a me fa star bene, non ci credevo ma da quando son tornato dalla birmania ogni giorno pratico 5 minuti di meditazione e son migliorato in tutto.Addirittura sento di piùil sapore del cibo...ma tanto altro si é amplificato e anche la pazienza e tolleranza.
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Messaggioda 3bla il mer apr 05, 2017 6:27 pm

Io ti consiglio vivamente un libro secondo me importante ed efficace: scrittore Allan Wallace titolo:il buddhismo come atteggiamento mentale. L'allenamento mentale in sette punti.
È davvero rivoluzionario..prendilo.
Pensa che un amico al quale l ho consigliato anni fa, soffriva di attacchi di panico, avendo risolto i suoi problemi con la meditazione ha scritto un pezzo nel suo ultimo disco dedicato a me, e il testo a volte ripete "un buon amico un vecchio libro".(vecchio libro nel senso che gli avevo regalato la mia copia ingiallita e con le mie note a margine)
Per il resto io ho avuto la grande fortuna una ventina di anni fa di diventare,casualmente, allievo di un Lama tibetano..che ora ha fatto diciamo carriera ed è diventato Abate dell università tantrica di dharamsala nonché assistente del Dalai Lama..senza chiedere nulla in cambio mi ha risolto la vita...cioè aggratis mi ha praticamente insegnato il modo di essere felice e soddisfatto quando voglio...sembra niente ma ti assicuro che è il massimo.
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Messaggioda 3bla il mer apr 05, 2017 7:59 pm

raffaele ha scritto:
IlGiovaneIko ha scritto:@raf - la meditazione del respiro è anche alla base della pratica della mindfulness. Il problema è che messa nei termini prospettati (ovvero quando perdi la concentrazione esci dalla pratica) va benissimo in una cultura come quella indiana, ma in un contesto competitivo come quello occidentale odierno, rischia di esaltare il lato appunto della competizione che non solo non esiste nel contesto d'origine, ma è la causa prima dello stress nel nostro.

L'approccio della mindfulness è completamente opposto. Va benissimo perdere la concentrazione, perchè quando te ne accorgi fai un atto di consapevolezza, quando riporti gentilmente ed in maniera non giudicante l'attenzione sul respiro fai un atto di benevolenza nei tuoi confronti e quando torni ad essere concentrato sul respiro sei consapevole del momento presente, che è lo scopo della mindfulness. L'arte di sfruttare al meglio gli scivoloni e farli diventare i tuoi migliori alleati :D


Scusa la mia ignoranza ma non so cos é il mindfulness.

Comunque sia perché dici che la meditazione concentrata solo sul respiro esalta lo spirito competitivo? Ti assicuro che non é così ma anzi ti fa sentire più tranquillo e concentrato eliminando stress e eventuale depressione se esistente. Non é una sconfitta o un traguardo da raggiungere prima di altri rimanere concentrati sul respiro.La cosa va presa seriamente ma senza forzature.Tutto deve avvenire naturalmente.Se perdi concentrazione non fa niente puoi riprovare o alzarti.nessunoti giudica e sei tu a decidere quando alzarti.Sta di fatto che rimanere concentrati sul respiro in quella posizione a me fa star bene, non ci credevo ma da quando son tornato dalla birmania ogni giorno pratico 5 minuti di meditazione e son migliorato in tutto.Addirittura sento di piùil sapore del cibo...ma tanto altro si é amplificato e anche la pazienza e tolleranza.


Tutto ciò che hai scritto mi trova molto daccordo..nessuna forzatura, portare la mente nel presente (silenzio della mente=vivere nel presente) porrei l accento sul fatto che il parlare e creare immagini continuamente nel nostro campo mentale crea sofferenza..ansia e paure.
Il silenzio è lo stato naturale della mente, cioè lo stato in cui dovremmo mantenerla il più possibile, più facciamo un po' di silenzio ogni giorno più il silenzio si radica e la mente si calma, di conseguenza stiamo meglio, non solo,facendo silenzio alla coscienza concettuale(capire le cose parlandone dentro di noi con parole ed immagini) si sostituisce piano piano la coscienza intuitiva(capire le cose in maniera immediata, profonda e stabile senza incertezza). Ps, come dicevi tu si ricomincia a godere di cose che diamo per scontate, il gusto, il tatto...come da bambini insomma.
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Messaggioda bumbato il mer apr 05, 2017 8:06 pm

a me ha portato buoni risultati riflettere.
dalla riflessione sono poi passato alla meditazione, che è un modo per far andare i pensieri differente, ma non del tutto differente.

La mia riflessione è stata sulla mia vita a termine. è cosa nota, tutti sanno che è così per tutti, ma quando si tratta di sé stessi spesso accade che la generalizzazione in realtà non sia applicata.
Invece è molto utile la comprensione profonda di questa realtà.
A questo punto ciascuno può ragionare come vuole. Alcuni applicano l'opzione "ogni lasciata è perduta" e quindi fanno di tutto, probabilmente anche Jim Morrison deve aver applicato questa opzione.
A me invece, evidentemente per un carattere diverso, è subentrata una forma di semplificazione, e ho pensato a ciò per cui ne vale la pena e ciò per cui non ne vale la pena.
Vale la pena di applicare un certo sforzo per raggiungere quel risultato?
risposta si, allora mi applico. risposta no, allora me ne frego.
Vale la pena incaponirsi e farsi il nervoso per questa cosa? stesso discorso.

Ora potrebbe sembrare che non c'era bisogno della riflessione detta prima per farsi simili domande. osservazione apprezzabile, ma in realtà non è così.
Già, infatti con la premessa che non sei eterno, il sapore ed il contenuto delle risposte tende a cambiare.

"a che serve stà accossì, sempre 'ncazzato ma poi pe' chi?... ...tanto mori pure tu"-
diceva il buon Pino Daniele...

e poi, una volta acquisita la consapevolezza piena della vacuità della propria vita, dell'impermanenza, la si può applicare come concetto generale che riguarda tutto e tutti, e andare di meditazione su questo, ovvero lasciarsi andare su questo input e ascoltare cosa c'è attorno a questo, quando mediti.

questo in me non ha ingenerato alcuna tristezza. anzi, mi ha rilassato, mi ha reso più sereno.
è quello che non sai o non vuoi sapere che fa paura. a me la morte non fa paura, non la allontano da me ma non la temo. Un giorno potrei avere paura di morire, ma ormai da decenni vivo senza la paura della morte, nè per me nè per gli altri, inclusi quelli che attorno a me sono morti. è un buon vivere.
Ultima modifica di bumbato il mer apr 05, 2017 8:18 pm, modificato 1 volta in totale.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.

Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono. Malcolm x
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Messaggioda 3bla il mer apr 05, 2017 8:17 pm

Be non dici poco, secondo il budda due sono le cose che portano le persone a ricercare la natura della realtà, una è la consapevolezza della propria impermanenza, l altra è la sofferenza(ansia paura panico..) il problema dell impermanenza è che gli uomini hanno imparato fregarla, semplicemente non ci pensano e si considerano eterni..con la sofferenza è un po' difficile, infatti si dice che la sofferenza è il motore della meditazione...come dire se stai bene non ti muovi, ma se c è uno che ti pungola il culo corri come un razzo :D
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Messaggioda bumbato il mer apr 05, 2017 8:24 pm

infatti io sono buddhista.
L'impermanenza non può essere fregata, considerarsi eterni significa autofregarsi.
La meditazione è anche nella metafora del mandarino (inteso come frutto).

prendi il mandarino, guarda il mandarino, sbuccialo sentendo la sua pelle liscia, mentre lo sbucci senti il profumo della buccia del mandarino, dipana gli spicchi, porta uno spicchio alla bocca, assapora il mandarino. tu sei un tutt'uno con il mandarino.

questa è meditazione.

stai agendo in meditazione. non stai pensando che devi pagare la bolletta, ci penserai un'altra volta. ma mentre fai una cosa stai dentro quella cosa. non stare dentro un'altra. e vale anche per suonare.

oggi invece sei con una persona, e poco dopo squilla il telefono e non ci sei più.
sarà anche per questo che non ho il cellulare.
la legge è uguale per tutti, sia per quelli che vanno in pensione misera a 70 anni
sia per quelli che dopo 4 anni e 6 mesi d'assenteismo in parlamento prendono la pensione.

Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono. Malcolm x
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Messaggioda raffaele il gio apr 06, 2017 9:19 am

:D :D :D :D scusate, senza offesa, ma a me i buddisti italici o laicisti mi fan ridere, anzi, potrebbero farmi incazzare se non per il fatto che sono diventato più tollerante :D :D :D .Sono come certi cristiani o musulmani che si dicono appartenenti a quella fede per poi comportarsi l'esatto contrario.
I buddisti si dividono in due categorie: chi lo è e chi non lo è (o dice di esserlo senza esserlo).
Un conto è praticare le regole del buddismo un altro è fare un pò di meditazione, come viene viene, e poi continuare a far quello che fanno tutti, compresi i propri errori ripetuti continuamente.
Per capire, o almeno provare a capire, il buddismo bisogna viverlo a contatto con popolazione buddista che ogni giorno ne vive i riti. Il buddismo italico è una filosofia di vita, il buddismo vero è anche e forse ancor di più, una religione.
4 sono stati i Budda e i buddisti stanno ancora spettando il definitivo (cosa già sentita anche in altre religioni). Il buddista non beve alcol, non si droga, magna una volta sola al giorno verso le 10 di mattina, cerca il più possibile di allontanare da se ogni desiderio ( anche sessuale).Il motivo percui è così difficile raggiungere il nirvana (il massimo stato del buddista) sta proprio in questo ossia nell'abbandono di ogni desiderio dato che la maggior parte sono uniti in matrimonio ed è difficile allontanare il piacere carnale quando sei insieme ad una compagna che ti piace. Dunque i veri buddisii sono i monaci.I monaci praticano l'astinenza sessuale, vivono con due abiti, mangiano riso e verdure una volta al giorno offerto dalla gente (buddista) ogni giorno. Un monaco buddista fa meditazione e solo in tarda età arriva al secondo stadio (quello dopa la respirazione...non sto a spiegarvelo perchè sembra a noi occidentali fantascienza :) ). non scopa, non lavora, non esegue fatiche fisiche, allontana da se ogni desiderio.La morte è la massima espressione del buddismo: non mangia, non beve e non desidera.
I buddisti comuni, non monaci, si limitano a non bere alcol, mangiare una volta al giorno in modo molto moderato, pregare con quei particolari salmi nei vari tempietti situati ovunque e in ogni ora del giorno.Picchiare tre volte la campana per fara sentire ad altri che ha pregato (vabbè, non tutti lo fanno, ma tanti si) ecc ecc.
Il buddista italico magna, beve, tromba e fa quel che vuole, e quando medita medita un pò su quel che gli frulla per la testa :D :D :D non è buddismo ma è far il buddista farlocco.
Dimenticavo, non sono buddista, neppure cristiano (sono cattolico battezzato) e neppure musulmano ma certi precetti presi dalle varie religioni secondo me sono giusti per vivere meglio, compresa la meditazione, se fatta bene e, tornando in tema, aiuta a battere lo stress e forse, la depressione lieve.
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