dal capitolo 1 del discorso sul metodo''Il buon senso è fra le cose del mondo quella più equamente distribuita, giacché
ognuno pensa di esserne così ben dotato, che perfino quelli che sono più difficili da
soddisfare riguardo a ogni altro bene non sogliono desiderarne più di quanto ne
abbiano. E in questo non è verosimile che tutti si sbaglino; è la prova, piuttosto, che il
potere di ben giudicare e di distinguere il vero dal falso, che è propriamente quel che si
dice buon senso o ragione, è per natura uguale in tutti gli uomini; e quindi che la
diversità delle nostre opinioni non dipende dal fatto che alcuni siano più ragionevoli di
altri, ma soltanto da questo, che facciamo andare i nostri pensieri per strade diverse e
non prestiamo attenzione alle stesse cose. Perché non basta avere buono l'ingegno; la
cosa principale è usarlo bene. Le anime più grandi come sono capaci delle maggiori
virtù, così lo sono dei più grandi vizi; e quelli che camminano assai lentamente
possono progredire molto di più, se seguono sempre la via diritta, di quelli che
correndo se ne allontanano. ''
dal capitolo 3, qui riprende il discorso di potterChe se poi, essendomi assai piaciuta l'opera mia, ve ne
mostro qui il modello, non è che con questo voglia indurre qualcuno a imitarlo. Coloro
che Dio ha fatto più largamente partecipi dei suoi doni avranno forse progetti più alti;
ma temo fortemente che già questo sia troppo ardito per molti. La sola decisione di
disfarsi di tutte le opinioni accettate in precedenza non è un esempio che tutti debbono
seguire; e si può dire che nel mondo ci sono soltanto due specie d'ingegni, a cui ciò non
si conviene in nessun modo. In primo luogo coloro che, ritenendosi più capaci di
quanto non sono, non possono trattenersi dal precipitare il loro giudizio, né hanno
abbastanza pazienza per condurre ordinatamente tutti i loro pensieri; una volta che si
fossero presa la libertà di dubitare dei princìpi ricevuti e di allontanarsi dalla strada
comune, questi non potrebbero mai tornare sulla via più diritta e vagherebbero per
tutta la vita, smarriti. In secondo luogo coloro che, avendo abbastanza giudizio o
modestia per stimare di essere meno capaci di distinguere il vero dal falso che non
altri, dai quali possono essere istruiti, debbono contentarsi di seguire le opinioni di
questi ultimi piuttosto che cercarsene da sé di migliori.
“Mentono tutti”: di Marco Travaglio
Pubblicato su 17 luglio 2016 da INFOSANNIO 72 commenti
nizza attentato2(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ci avete fatto caso? Il Grand Guignol di Nizza come il fallito golpe in Turchia li abbiamo vissuti in diretta, com’è ormai consueto nell’era del Grande Fratello, fra tv, social network, videotelefonini e telecamere fisse. Eppure mai come da quando ci pare di sapere tutto, non sappiamo nulla. Perché tutti mentono. Tutti – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano nell’editoriale di oggi 17 luglio 2016, dal titolo “Mentono tutti” –.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano in edicola oggi.
(http://videogi.altervista) – Ci avete fatto caso? Il Grand Guignol di Nizza come il fallito golpe in Turchia li abbiamo vissuti in diretta, com’è ormai consueto nell’era del Grande Fratello, fra tv, social network, videotelefonini e telecamere fisse. Eppure mai come da quando ci pare di sapere tutto, non sappiamo nulla. Perché tutti mentono. Tutti. Si pensava che l’homo videns di cui parlò Giovanni Sartori fosse almeno più immune dei suoi antenati alle bugie. Invece ne è vieppiù ostaggio, perché non sa neppure di non sapere. Crede di sapere tutto, dunque non cerca di saperne un po’ di più. O sospetta di sapere cose false, ma cade in preda alle leggende metropolitane del complottismo e della dietrologia, tanto false quanto affascinanti, dunque ritenute credibili come estrema reazione alle verità ufficiali, palesemente farlocche. Mente lo Stato Islamico, cioè l’Isis, quando 48 ore dopo la strage di Nizza comunica che il franco-tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel “era un nostro soldato”. Da quanto accertato finora, non lo era affatto: non era uno jihadista inquadrato, era un pessimo musulmano, beveva come una spugna, andava a donne, non rispettava il Ramadan, nessuno l’ha mai visto in moschea. Era semplicemente un pazzo solitario, ma tutt’altro che scemo, che s’è fatto beffe della cosiddetta “sicurezza” francese, ancora una volta perforata come un colabrodo, non bastando i precedenti di Charlie Hebdo e del Bataclan. E probabilmente ha deciso di morire da famoso in mondovisione: come Andreas Lubitz, il copilota tedesco che si schiantò un anno fa sulle Alpi francesi con tutti i passeggeri del suo aereo di linea.
Mente il governo Hollande-Valls, quando assicura che la polizia transalpina ha “compiuto il suo dovere”, ma nulla poteva contro un terrorista “radicalizzato velocemente” ( tanto velocemente che non era neppure schedato tra i soggetti a rischio blando, malgrado i suoi precedenti per furti, violenze e altri crimini comuni: tipica tecnica di ingigantire il nemico per minimizzare le colpe di chi non ha saputo fermarlo). Se la polizia facesse il proprio dovere, nessun pregiudicato al mondo riuscirebbe a invadere, con un Tir noleggiato e una pistola in pugno, una zona pedonale affollata di migliaia di persone nel giorno della Festa Nazionale. Ammesso e non concesso che la polizia dica il vero, e cioè che Bouhlel ha forzato con abile manovra il posto di blocco (che invece, secondo testimoni oculari, non c’era neppure più), sarebbe stato inseguito e abbattuto dai gendarmi in pochi secondi.
E prima che prendesse velocità, visto che un tir fermo di 19 tonnellate non raggiunge i 90 km orari di colpo, ma ci mette un bel po’. Invece i gendarmi sono arrivati dopo un passante che ha tentato di aggrapparsi alla sua portiera e uno scooterista che l’ha affiancato tentando di fermarlo, quando ormai il killer aveva percorso quasi 2 chilometri e sterminato 84 passanti. Tutto ciò, senza ricordare gli allarmi inascoltati dell’intelligence francese su lupi solitari e schegge impazzite in agguato, e le durissime critiche della commissione parlamentare d’inchiesta al piano antiterrorismo varato dopo il Bataclan, bellamente ignorati dal governo Valls che aveva appena comunicato di aver “perso gli Europei ma vinto la sicurezza” e annunciato la fine dello stato d’emergenza.
Mentono i governi occidentali, dagli Usa all’Ue, che hanno atteso 3-4 ore prima di condannare il golpe e dare la solidarietà a Erdogan e al suo governo “liberamente eletto”. Hanno semplicemente aspettato di vedere chi vinceva per saltare sul carro giusto: avessero prevalso i golpisti, ora starebbero scaricando l’imbarazzante Sultano che perseguita gli oppositori, arresta o costringe all’esilio i dissidenti, chiude la stampa libera, censura il web (altro che “libere elezioni”), licenzia i magistrati, taglieggia l’Europa sui migranti e fa pure il doppio gioco col petrolio dell’Isis. Che il golpe sia stato un fulmine a ciel sereno per le cancellerie occidentali, non può crederlo neppure Alice nel Paese delle Meraviglie: la Turchia, ultimo avamposto della Nato verso il Medio Oriente, è piena di basi militari con personale americano ed europeo e tutti gli strumenti per intercettare gli F16 dei putschisti appena decollati alla volta di Ankara.
Mente anche Matteo Renzi quando, dopo ore di silenzio, corre in soccorso del vincitore Erdogan con gran “sollievo” per il “prevalere della stabilità e delle istituzioni democratiche” e perché “libertà e democrazia sono sempre la via maestra da seguire e difendere”. A parte l’abuso di parole come “libertà” e“democrazia”, che stonano sia col concetto di “stabilità” sia con un figuro come Erdogan che ora fa il controgolpe con la scusa del golpe, noi siamo uomini di mondo e capiamo quasi tutto: realpolitick, diplomazia, alleanze, interessi commerciali e anche la paraculaggine per dirottare altrove il mirino dei terroristi. Ma allora piantiamola con le ipocrisie. Com’è che, se “libertà e democrazia sono sempre la via maestra da seguire e difendere”, l’Italia continua a essere alleata di regimi illiberali e antidemocratici come l’Arabia Saudita, che, oltre a essere un’ottima fornitrice di Rolex a sbafo, è il principale finanziatore e megafono del reclutamento e della propaganda jihadista nel mondo? E che differenza c’è fra i generali golpisti “laici” turchi condannati ieri e il generale golpista “laico”egiziano Al-Sisi che seguitiamo a trattare coi guanti bianchi anche se continua a prenderci in giro sull’assassinio di Giulio Regeni? A parte il fatto che i golpisti turchi hanno perso e il golpista egiziano ha vinto, si capisce.
SignoriDrums ha scritto:Be', pare che il tizio di Monaco abbia urlato "sono tedesco, turchi di merda".
E non faccio Fatica a crederlo.
Whatstheweatherliketoday ha scritto:lis mi pare che il tuo problema sia che ha ammazzato tutti e non solo gli immigrati!
DannyK ha scritto:io sono sempre disponibile per queste cose
benny non perderò certo il sonno per questo video stanne certo
Però tra me e me (e nei discorsi astrusi con amici) ho sempre pensato che se appartenessi all'elite dell'umanità (ovvero all'1% più ricco del mondo, anche se a quei livelli la ricchezza non si misura più in $), e se fossi senza scrupoli, la prima cosa che penserei è che su questa terra stiamo diventando troppi. e studierei un modo per ridurre l'umanità per garantirle(/mi) un futuro senza troppe complicazioni.
Lo so che sembra un ragionamento incredibilmente da squilibrato, ma non escludo che al mondo ci sia chi possa farci un pensiero a riguardo
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