Broadkaster ha scritto:Grazie dell’intervento,mi fa piacere leggere quanto detto.
Concordo che possano “anche” essere usate per suonare jazz,ma per quanto riguarda il mio orecchio continuo a non trovarle molto adatte.
La loro sonorità funziona meglio sulle accordature medie, ma non rendono al massimo sulle accordature alte.
La differenza con le gretsch è che queste ad esempio non funzionano benissimo con accordature basse,perché il suono è più ovattato,schiacciato,quindi quando accordate alte hanno un corpo del suono pieno,impossibile da ritrovare nei suoni moderni,c’è poco da fare.
Senz’altro le tue sono belle batterie ma non saranno mai le gretsch vecchie (mia opinione personale).
Prova ad ascoltare i vecchi dischi jazz,il suono è solo uno.
è sempre un piacere scambiare due parole
giusto per curiosità ma le hai sentite/provate dal vivo in ambito jazz?
conosco bene il suono che dici, ho visto e sentito molti pezzi o soli di registrazioni degli anni che furono ma c'è da tenere conto che tanto di quel suono è fatto anche dalla registrazione stessa che non era proprio la fedeltà che possiamo avere oggi e quindi il suono che sentiamo dalla registrazione non è certo quella che aveva la batteria dal vivo.
Facendo anche riparazioni e restauri ho messo mano anche su diversi strumenti d'epoca (anni 50 e 60) come Ludwig, Gretsch , Premier e Rogers quindi ho avuto modo di provarli anche con pelli naturali nel caso di una Premier e sintetiche tutte le altre, quindi il suono che dici l'ho sentito dal vivo con tutta calma e non solo dai dischi e quel che posso dire è che in realtà il suono che hanno è in genere più povero di frequenze basse e meno caldo sulle accordature alte.
Questo perché la tecnica e la tecnologia costruttiva di una volta non è paragonabile a quella odierna e in genere la costruzione in multistrato lascia più tensione all'interno del fusto rispetto alla costruzione a doghe orizzontali e questo si traduce in una minore resa sulle frequenze basse della nota su cui è accordata la pelle (acuta nel caso del jazz). Ciò, unito alle qualità e al modo di registrazione del tempo, fatta tra l'altro con panoramici e non microfonando ogni singolo tom/cassa/rullante, porta a quel suono un po' secco e vuoto e lontano delle batterie vintage che sentiamo nelle registrazioni.
Ti riporto due video che penso siano abbastanza paragonabili per il tipo di suono e per accordatura delle pelli, uno di Roy Haynes con una Ludwig e uno mio di un piccolo set in acero, fatto all'aperto con un cellulare, quindi lo-fi panoramico che ci avvicina a quello di Haynes come tipo di registrazione. Pelli monostrato sabbiate G1:
https://www.youtube.com/watch?v=07HBRUwPj7Ihttps://www.youtube.com/watch?v=4NW2cmBs4KoCome detto nell'altro post ogni opinione è personale e quindi sacrosanta. Io sinceramente sento un suono di timbrica molto simile ma nel mio set più caldo perché la resa sulle armoniche basse di ogni singolo tom/cassa/rullante è migliore e ne risulta complessivamente un suono più piacevole e di qualità. Tra l'altro il suo set mi pare, se non vedo male, che sia 10"/14"/18 e rullo 14" per 5.5" o 6 mentre il mio è 10"/13"/16" e rullante 13"x4" e nonostante le misure più piccole il suono risulta più pieno.
Quello che io ricerco nei miei strumenti è proprio riuscire a ottenere la stessa timbrica vintage ma più di qualità
Ognuno naturalmente tragga le proprie conclusioni in merito, il confronto è bello per questo
P.S.: ah se non le hai provate dal vivo le mie e capiti da queste parti (magari dopo l'emergenza virus meglio) sei il benvenuto per provare con calma un set con tutte le pelli e accordature che vuoi per testare di persona