da drumonamour il mer giu 05, 2019 11:15 am
Ciao a tutti , ho comperato da pochi giorni l'EAD10 e cosi mi sono letto tutto questo utilissimo scambio di opinioni tra colleghi. Devo fare i complimenti a Pessimo che con grande onestà intellettuale ha ammesso di aver giudicato troppo in fretta la macchina e dopo aver provato, secondo me proprio nel frangente più appropriato (poco tempo e strumentazione al minimo) la grande utilità e versatilità di questa centralina ibrida, ha detto in sostanza che è proprio l'uovo di colombo che ci voleva e che è un completamento per certe situazioni e che non sostituisce la microfonatura e il lavoro di un buon tecnico del suono (lasciatemelo dire: per la maggioranza di noi , la quasi totalità delle situazioni ( lo stadio lo vedono in pochi...no perchè a sentire certi sembra che lo stadio san Siro sia la loro situazione tipo....). Capisco poco tutti i colleghi che con ostinazione , a volte sembra quasi per partito preso, si sono ostinati a dire si ..ma ...beh..meglio questo , meglio lo Zoom H2 e poi processare il suono......ma dai siamo seri, l'H2 ce l'ho e lo uso solo per documentare decentemente alcune gigs o le prove per poi studiare meglio i brani.
Ma a parte tutto quello che dal punto di vista tecnico voi avete spiegato davvero bene nei vari post, io intervengo per un altro aspetto che a me ha colpito della macchina e che magari a molti potrà sembrare banale.
Al mio primo approccio due sere fa in prova con un repertorio pop blues ho scoperto di fare davvero meno fatica, avevo i suoni in cuffia chiarissimi e molto particolareggiati oltre che belli ed equalizzati bene, non sfuggiva nessuna gost note e ciò mi dava un enorme relax e ancor di più mi faceva suonare più concentrato sul groove , il mio drumming è diventato più essenziale e funzionale alla musica e questo la dice lunga su quelle che a volte definiamo fisime sui suoni e che invece forse una certa importanza hanno. Per me è un aspetto per niente trascurabile. Il rovescio della medaglia è semmai il voler "assaggiare" tutto con rischio di voler usare i "toms marziani" anche in una ballad : )))). C'è poi un altro aspetto. Sono un batterista jazz e ho il mio set da 40 anni che è una Rosewood Sonor 18-10-14- col suo snare 14x5e3/4, il mio cruccio è da anni trovare una cassa Rosewood da 20" per poter approcciare quelle situazioni un po più corpose da blues rock e dintorni o qualche situazione pop anni 80. Ebbene con l'EAD10 penso di aver risolto e mi metto l'anima in pace sui 1200 euro che volevano per la Rosewood da 20", poi il giorno che ne ho voglia e magari è davvero il caso esco con la Stop Badge da 13-16-22 ma direi che per la maggior parte delle situazioni da club o aperto l'EAD10 mi ha risolto un sacco di cose velocemente. Ultimo aspetto credo abbia ragione Pessimo quando consiglia un mixerino super minimo a due entrate magari per poi andare al mixer principale e cavo corto tra EAD e mixerino, questo aiuta se non avete un impianto molto sofisticato e di qualita perchè potete ulteriormente ritoccare magari di pochissimo con low-mid-high e aiutare casse non proprio performanti. Grazie a tutti dei consigli.
Sonor Genuine Rosewood 1978 18-10-12-14 snare 14x5e3/4
Gretsch Stop Sign Badge 1978 13-16-22 snare COB 14x5
Tama RM 1980 18-10-12-14 snare 14x5
rullanti: Ludwig Acrolite 1967
piatti: Zildjian Kerope ride 22-crash ride 18 con HH 14,
Bosphorus Vintage ride 21 con HH 15,
Hammerax Dark Indigo 20 ride-18 crash ride-16 flat ride
Zildjian HH New Beat 14
UFIP Natural china 12
UFIP Experienced splash 10