Accordare la batteria

Accordare la batteria é un problema che alcuni batteristi neanche si pongono. Quando comprai la mia prima batteria e seppi che queste potevano essere accordate, la cosa effettivamente sembrava anche a me abbastanza strana. In realtà, quando parliamo di "accordatura", non indichiamo solo la regolazione dell'altezza del suono, ma anche altre sue caratteristiche, come il "decay" (cioè la sua lunghezza, quanto vogliamo farlo durare), il timbro, l'attacco e altro ancora. Tutti questi parametri sono regolati da una combinazione di tensione e qualità della pelle, e dimensioni e fattura del fusto. Ecco perché potresti anche possedere una batteria professionale, che suona come cartoni da imballaggio: una batteria scordata suona davvero male, indipendentemente dalla sua qualità...
Quando un batterista capisce come accordare la sua batteria in dipendenza dal suo genere musicale, ha fatto gran parte del lavoro. Non c'è molto da studiare; quasi tutto deriva da pratica ed esperienza: più tenterai di dare alla batteria il suono che vuoi, più ci sarai vicino e imparerai tecniche e trucchi che ti saranno sempre utili. Bisogna solo provare.

stringere un tirante, poi quello opposto Penso che il principio di fondo sia abbastanza scontato: quando si stringono le viti di tensione/tiranti, queste schiacciano il cerchio (in genere metallico) che preme a sua volta la pelle contro il fusto. La tensione sulla pelle, comunque, è concentrata soprattutto intorno alla zona del tirante in questione, e diminuisce al crescere della distanza da esso (la differenza è chiara se suoniamo con la bacchetta sul centro della pelle e vicino ai bordi). Più si stringono i tiranti, più acuto sarà il suono del tamburo.

C'é un procedimento preciso per stringere i tiranti: i tiranti devono essere avvitati in un ordine specifico, che dipende dal numero dei tiranti stessi (da 4 - batterie economiche - fino a 10 - grancasse di qualità -). Il principio di base è che bisogna stringere tiranti opposti, perché, come già detto, la tensione non è uniforme su tutta la pelle ma è maggiore vicino al cerchio. Così, se si stringono i tiranti nel loro ordine normale, il suono non sarà uniforme, perché, nonostante il suono nel centro della pelle (dove si deve suonare) è buono e costante, se colpisci la pelle in altri punti, tutti avranno suoni diversi.

COME CAMBIARE LA PELLE

Molta gente butta la vecchia pelle, compra una qualsiasi pelle del diametro giusto, la mette sul fusto e stringe i tiranti. Che brutto modo di cambiare una pelle! Seguimi in questi pochi passi per fare una giusta sostituzione!
  • Ricorda la posizione del cerchio prima di rimuoverlo: il cerchio nel tempo si sarà adattato alla forma del fusto, ed è meglio rimetterlo nella sua posizione naturale.
  • Passa della cartavetrata a grana fine sui bordi, se vedi schegge o irregolarità del legno che possono danneggiare la pelle, o comunque comprometterne un buon posizionamento. Attenzione però al tipo di cartavetrata: che sia a grana fine, e attenzione a non usarla con troppa forza, altrimenti si rischia di danneggiare il legno. È meglio pulire e spolverare l'interno del fusto a questo punto, prima di richiuderlo per chissà quanto tempo.
  • Poggia la pelle sul cerchio, girandola per cercare la migliore posizione (non per mettere la scritta della marca della pelle in alto, ma per fare in modo che la pelle non faccia gioco).
  • Rimetti il cerchio nella posizione originale
  • Rimetti i tiranti e stringili applicando una tensione media, seguendo l'ordine del disegno precedente.
  • Prima di andare avanti, poggia le mani, una sull'altra, sulla pelle (con il tamburo poggiato sul pavimento) e schiaccia con forza finché senti un chiaro crack: tranquillo, la pelle non si romperà, quel suono è una prova che la pelle si è assestata sul fusto e sarà più facile accordarla. Il crack in particolare é prodotto dagli assestamenti del collante che attacca la pelle al suo cerchietto di metallo. Questo trucco permetterà alla pelle di rimanere accordata per più tempo, perché, quando la pelle è nuova (proprio come per le corde per chitarra), tende molto facilmente ad allentarsi perdendo l'accordatura. Fare questo passaggio all'inizio ci farà risparmiare tanto inutile lavoro di accordatura nei primi giorni di utilizzo.
  • Continua ad accordare la pelle seguendo l'ordine. Ora dovrai accordare la pelle con se stessa: colpisci la pelle a 2/3 cm dai tiranti, e stringili o allentali fino a che non senti lo stesso suono provenire da tutti i diversi tiranti. Una volta che la pelle è accordata con se' stessa, si può procede a portarla all'accordatura che si vuole.
    Ovviamente, procedendo con l'accordatura, bisogna accertarsi che la pelle rimanga accordata con se stessa: é probabile che saranno necessari dei piccoli aggiustamenti su qualche tirante.
    Tieni conto che ogni fusto si adatterà meglio a certe particolari tensioni della pelle: il suono prodotto da questa varia con la tensione; quando si trova il suono che é una frequenza di risonanza del tamburo, il suono risultante sarà decisamente più pieno e corposo.

ACCORDARE LA PELLE RISONANTE (DI SOTTO)

All'inizio si diceva che con l'accordatura il batterista può ottenere il suono che vuole per quanto riguarda durata, attacco, e timbro. La pelle di sotto (chiamata anche "risonante") è l'artefice di questi diversi aspetti. Per esempio: se vuoi un suono forte, corposo, lungo e costante, le due pelli dovranno avere la stessa accordatura.
Le tre possibilità generali sono, a grandi linee, le seguenti:
  • UGUALE ACCORDATURA: Con questa accordatura avrete un suono regolare, forte e lungo.
  • PELLE RISONANTE PIÙ GRAVE: Questa accordatura produce un suono abbastanza profondo e corposo, con meno armonici che col metodo precedente.
  • PELLE RISONANTE PIÙ ACUTA: Con questa accordatura il suono scenderà di altezza velocemente. Provateci!
Fate sempre in modo che la differenza di accordatura fra le due pelli (se vi è una differenza) sia sempre leggera.

LA SCELTA DELLA PELLE

Sempre quando comprai la mia prima batteria (gloriosa Thunder...), rimasi sorpreso anche del fatto che quella che tutti chiamano pelle non era fatto in pelle animale (per fortuna), ma in brutta plasticaccia! In realtà le pelli sono fatte in plastica dal 1950, quando la REMO ebbe l'idea di cambiare il materiale. La varietà di modelli e di marche di pelli (Remo, Acquarian, Evans, Attack...) presenti sul commercio dovrebbero poter accontentare ogni esigenza. Molti abbinano un genere musicale a un tipo di pelle. Ovviamente non è una scelta obbligata, ma, se vuoi suonare jazz, dovresti volere un suono acuto e leggero, pieno di armonici; così sicuramente userai delle pelli diverse da quelle di tuo cugino batterista brutal-death...
La regola generale è davvero ovvia: più la pelle è spessa, più il suono sarà cupo e tendente al grave (come per le corde). Infatti una pelle spessa vibra lentamente e produce basse frequenze.
Ci sono anche altre cose da conoscere: le pelli a doppio strato producono un suono più caldo di quelle monostrato, e diminuiscono gli armonici (come le Remo Pinstripe: quelle con la linea circolare nera vicina al bordo). Ci sono poi pelli, sempre con due strati, separati però da un liquido per enfatizzare questa caratteristica (infatti sono chiamate idrauliche). È per questo che i batteristi metal, rock, punk, comprano in genere pelli idrauliche o comunque a doppio strato, appunto per avere un suono ricco di basse frequenze e povero di armonici. Le pelli col cerchio (quasi sempre nero) al centro hanno lo stesso compito, ma sono un po' più leggere.
Ma che sono questi armonici? Semplicemente parlando: quando colpisci un tom, un tamburo in genere, il suono che viene prodotto è la somma di suoni di diversa frequenza, di solito multipli di una frequenza fondamentale. Per saperne di più consultate la sezione sugli armonici.

Spesso questi suoni accessori non sono graditi ai batteristi, che vogliono dai loro tamburi un timbro più puro. Vuoi sapere come eliminarli?? Seguimi nel prossimo paragrafo.

USO DELLE SORDINE

Nell'estate del '98, quando sono andato in villeggiatura nella mia villetta a mare (Polignano, vicino Bari, gran bella zona!), ho avuto vari problemi, perché ogni volta che iniziavo a suonare, tutta la gente nelle case vicine cominciava ad urlare e maledirmi...
È stato in questa occasione che ho scoperto da solo ciò che tutti chiamano "sordine". Presi il mio fazzoletto e lo poggiai sul timpano: notai che questo teneva basso il volume e addirittura migliorava il suono del timpano (questo può succedere, con una batteria supereconomica di importazione coreana...). Puoi rifare quello che ho fatto io attaccando alla pelle (vicino al cerchio), con del nastro adesivo, qualsiasi cosa morbida: kleenex, pezzi di stoffa, ovatta... Per eliminare gli armonici avrai bisogno di sordine piccole; queste saranno invece molto più grosse se ti trovi nella mia situazione (vicini anziani...) e devi ridurre di parecchio il volume, o se magari devi suonare in casa per allenarti (pazzo!!!).
Considera comunque che più materiale attacchi alla pelle, più il rimbalzo sarà smorzato. Questo potrebbe non preoccuparti, se suoni musica pop o commerciale, o comunque cose lente e non impegnative; ma se sei un "jazzista", un punkettaro o un batterista che comunque cerca di sfruttare il rimbalzo a proprio vantaggio, questa è una conseguenza negativa.
Se hai abbastanza soldi da spendere, puoi comprare quei cerchi in plastica da poggiare sulle pelli, che renderanno anche più caldo e gradevole il suono, o puoi ritagliarli da vecchie pelli (come fare tagli circolari? con un compasso a doppia punta!! Eh eh, funziona...). Ho visto anche sordine meccaniche in feltro, da applicare sui tom (come quella interna di alcuni rullanti), ma non le ho mai provate.

Recentemente ho visto delle sordine in materiale sintetico (tipo gomma) che, poggiate alle pelli, rimangono attaccate. Inoltre é possibile tagliarle a piacimento per ridurre l'effetto, e sono riutilizzabili. Se non sbaglio la marca era RTom, se qualcuno le avesse provate aspetto i commenti!

Per i curiosi: se vi state chiedendo come facciano le sordine a eliminare gli armonici, vi consiglio di leggere le prime due pagine della sezione di acustica, e in particolare questo paragrafo.

ACCORDATURA E SORDINE DEI PEZZI SPECIFICI

  • I tom tom: per i tom valgono le tre regole generali di cui abbiamo parlato già molto nella sezione: "accordare la pelle di sotto": la maggior parte dei batteristi accorda la pelle di sotto leggermente più acuta di quella battente, ma consulta la sezione apposita.

  • Il rullante: la pelle battente dovrebbe essere sempre abbastanza tesa per sfruttarne il rimbalzo, mentre quella risonante deve essere molto tesa per un buon utilizzo della cordiera. È meglio non applicare sordine a questo pezzo, sempre per la questione del rimbalzo.

    Se senti friggere la cordiera quando colpisci i tom (specialmente il timpano), questo succede perché le due pelli sono accordate in modo da condividere certe frequenze. Come la vibrazione della pelle, colpita, trasmette le onde sonore all'aria interna al pezzo, cosí avviene il viceversa: le onde sonore prodotte dal colpo di timpano entrano nel rullante, e in qualche modo si amplificano mettendo in vibrazione le pelli e la cordiera. É lo stesso fenomeno per cui possiamo far suonare un diapason, senza toccarlo, se gli avviciniamo un diapason identico già in vibrazione, ed é detto risonanza. Per eliminare del tutto il fenomeno basterebbe, comunque, cambiare leggermente l'accordatura del rullante e del pezzo "eccitatore", quando questo sia possibile. Se non si vuole cambiare accordatura si può mettere dei piccoli strati di fazzoletti di carta fra la cordiera e la pelle risonante, il più vicino possibile al cerchio. In ogni caso l'effetto dovrebbe essere molto poco udibile quando si prova col gruppo, e quindi il più delle volte non serve prendere provvedimenti. Ovviamente il discorso é diverso se si deve registrare.

  • La cassa: che lavoro infame accordare bene una cassa. Ho sentito un sacco di batteristi che suonavano con casse che producevano troppo eco e troppi armonici, perché non sapevano come applicare le sordine. Ho anche visto batteristi che riempivano la cassa di bottiglie di Sprite, TV vecchie, fustini di Dixan, 50 numeri di Playboy, pezzi di sofà...
    La virtù, come diceva Platone, sta nel mezzo: non bisogna mettere una quantità eccessiva di materiale, ed è meglio che questo non copra la parte dove il battente va a colpire. La pelle battente dovrà avere un'accordatura grave, mentre la pelle frontale deve essere quasi completamente mollata: se le pelli sono tese, il suono sarà rimbombante; noi vogliamo invece un suono pulito, secco, di quelli che si sentono nel petto ai concerti (che bisogna rassegnarsi a non potere ascoltare mai dalla propria batteria... ). Se puoi, compra una pelle con sordina interna incorporata (di quelle col cerchio di feltro interno): funzionano benissimo anche sulle batterie economiche e anche con pochissime sordine aggiunte. La Powerstroke 3 ne é un esempio. Comunque una pinstripe o un'altra pelle a doppio strato andrà bene lo stesso.

ACCORDATURE "ALTERNATIVE"

Più le batterie sono economiche, meno durerà la loro accordatura (questo è dovuto alla bassa qualità dei blocchetti tendipelle). Comunque, anche con batterie professionali, l'accordatura non dura per sempre. Per evitare questo fastidioso problema ci sono batterie con blocchetti particolari, che, una volta accordate, rimangono accordate più a lungo perché i tiranti restano fisicamente bloccati nei blocchetti (le ottime batterie canadesi Ayotte...). Esistono anche batterie che vengono accordate agendo su un singolo tirante, che funziona per tutta la pelle: con questa funzione non ci sarà bisogno di controllare se la pelle è accordata con se' stessa... Hmm, tecnologia!!

LEZIONI


IL PRIMO ACQUISTO

MONTARE LA BATTERIA

L'ACCORDATURA

ESERCIZI INTRODUTTIVI

LETTURA

ESERCIZI DI LETTURA 1

ESERCIZI DI LETTURA 2

FILL/STACCHI/LANCI

DOPPIO PEDALE

TERZINE 1

TERZINE 2

TEMPI DISPARI 1

TEMPI DISPARI 2

I RUDIMENTI

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